Ipermercati aperti il primo maggio, scatta la protesta dei sindacati

Diverse le manifestazioni programmate da Cgil, Cisl e Uil per ribadire che 'la festa non si vende'

Un supermercato (foto d'archivio Ansa)

Un supermercato (foto d'archivio Ansa)

Firenze, 29 aprile 2016 - Guerra agli ipermercati aperti il primo maggio. A proclamarla i sindacati Cgil, Cisl e Uil che protestano annunciando uno sciopero per l'intera giornata. Nel mirino, in Toscana, gli ipermercati Carrefour, Mercatone, Penny e Conad che il primo saranno con le saracinesche alzate. Diverse le manifestazioni in programma per ribadire che 'la festa non si vende'. La Cgil invita tutti i cittadini a 'non fare la spesa in quel giorno'. A Massa Carrara si terrà una protesta davanti all'ipermercato per contestare la decisione di tenere aperto e sarà celebrato il 'funerale del primo maggio'. A Pisa già domani manifestazione e sciopero provinciale unitario di otto ore con presidio e volantinaggio davanti all'ipermercato Carrefour mentre a Lucca, domenica, ci sarà un pullman itinerante che farà tappa in tutti i punti vendita aperti del territorio, con fermate alla Carrefour, da Mercatone, da Penny e da Conad.

"È incomprensibile e ingiustificabile questa spinta al sempre aperto - dichiara Cinzia Bernardini, segretaria della Filcams Cgil Toscana - soprattutto da parte di Carrefour, infatti la completa liberalizzazione delle aperture e degli orari, con centri commerciali e negozi aperti 365 giorni l'anno, a volte h24, non è servita ad arginare la crisi, non ha creato occupazione né impedito le chiusure di esercizi commerciali e i licenziamenti di lavoratori, con l'attacco ai diritti e al salario". "Chiediamo a tutti i cittadini di non andare a fare la spesa per il primo maggio - conclude Bernardini -. Non sacrifichiamo al consumo festività così importanti per il loro valore storico e sociale, che rappresentano l'identità collettiva, non solo in Italia, infatti il primo maggio è una festività in tanti Paesi del mondo. La Festa non si vende, si vive". 'Infine Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - si legge in una nota - chiedono che venga riaperta la discussione sul Disegno di Legge per la revisione del Decreto Monti sulle liberalizzazioni che, approvato alla Camera a settembre 2015, giace abbandonato al Senato e che prevede la chiusura obbligatoria in alcune festività civili e religiose".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro