"Che odore ha lo spazio?": una giornata insieme all'astronauta Luca Parmitano / I TWEET

Al cinema Odeon tanti studenti per l'appuntamento "Spazio ai giovani" / FOTO / I VIDEO: INCONTRO CON GLI STUDENTI / LA GUERRA ELETTRONICA / "IO E IL PICCOLO PRINCIPE"

L'astronauta Parmitano sul palco (New Press Photo)

L'astronauta Parmitano sul palco (New Press Photo)

Firenze, 23 ottobre 2014 - "Che odore ha lo spazio?". Queste e altre domande sono state rivolte all'astronauta Luca Parmitano, che ha incontrato gli studenti delle scuole fiorentine al cinema Odeon. Un appuntamento, dal titolo "Spazio ai giovani" organizzato dalla Scuola Militare Aeronautia "Giulio Douhet", volto a soddisfare tante curiosità sullo spazio. 

600 ragazzi delle scuole fiorentine hanno avuto la non comune opportunità di parlare a tu per tu con l'astronuata maggiore Parmitano. Ognuno di loro ha potuto rivolgergli delle domande tramite sms o direttamente. E' stata un'affascinante, unica occasione, per ascoltare dal vivo il racconto dell'esperienza nello spazio dell'astronauta, attraverso simpatici aneddoti. Un racconto sulla "straordinarietà dell'ordinarietà" di 166 giorni nello spazio, all'interno di una navetta. Moltissime le domande degli studenti, da quelle più tecniche a quelle più banali. Non poteva mancare quella che tutti ci siamo posti, almeno una volta, "cosa mangiate lassù?"

Abbiamo cibo reidratabile, io, da vero siciliano, mi sono fatto preparare un menù italiano: parmigiana, caponata, tiramisù...! Una sera ho proposto una cena italiana agli altri colleghi: risultato? in una sola sera ci siamo sbafati sei mesi di deliziose scorte italiane! Nie giorni successivi abbiamo rimpianto tanta ingordigia quando abbiamo dovuto mangiare tristi fettine di carne".

IL PICCOLO PRINCIPE Il libro prferito dell'astronauta è il Piccolo Principe: come è vedere materializzarsi la storia sotto i tuoi occhi? 

LA FAMIGLIA Angelica chiede: "Ha mai avuto depressione o paura di non tornare dalla sua famiglia?"

Depressione no, tra gli astronuati c'è una scelta rigida, sono categoricamente escluse le persone soggette a depressione. E nemmeno paura, la mia famiglia la sento molto vicina e le dedico il mio tempo libero. Nello spazio ho portato tre libri di favole da leggere alle mie bambine da lassù e alcuni giochi, così quando la sera parlavamo le facevo divertire facendo volare i loro orsacchiotti. Anche loro hanno contribuito a non farmi sentire solo. Mia moglie prima che partissi ha tagliato un lembo della copertina delle nostre figlie e me lo ha messo in valigia. Anche da lassù sentivo il loro profumo". LE GIORNATE La curiosità di Gianni è come trascorrono le loro giornate gli astronuati.

Le nostre giornate iniziano alle 6. Alle 7.30 facciamo colazione. Dopo inizia la nostra giornata lavorativa che dura dalle 10 alle 12 ore e comprende tanto studio di scienza,  poi manutenzione della navetta e molto sport. Poi cena e un pò di tempo libero, che io normalmente dedico alle telefonate ai miei cari.  Cosa le manca della stazione? 

Mi manca tutto, anche fare le faccende. Cose che a casa odio, lassù assumono un sapore diverso. Immaginate di dare l'aspirapolvereo "volando" e intanto di lanciare un'occhiata fuori dall'oblò e vedere un'alba orbitale. La sensazione è di straordinarietà nell'ordinarietà. Lassù il tempo vola letteralmente, non ci si annoia mai. 

E c'è chi, come Luca, è un vero appassionato dello spazio e di Parmitano ha letto anche la biografia: "Che cos'è la guerra eletronica?"

 

Anche La Nazione ha partecipato, ecco i tweet dall'Odeon. 

Gaia Papi

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro