Il calcio buonista che fa autogol

Il vicedirettore risponde ai lettori

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Il vicedirettore de La Nazione, Mauro Avellini

Firenze, 21 novembre 2014 - GENTILE DIRETTORE tutti parlano di gran festa dello sport, di fratellanza tra popoli e via inneggiando. Ma ciò che è capitato a Genova durante la partita di calcio Italia-Albania è insultante.Tre invasioni di campo (tre!) di albanesi, uno dei quali ha pure steso sull’erba la bandiera del suo Paese, baciandola. E noi ad applaudire. Siamo dei buoni a nulla.

Graziano Deli, via mail

Risponde il vicedirettore de La Nazione Mauro Avellini

ANCH’IO mi dissocio dal coro buonista che ha salutato le invasioni di tifosi albanesi (ma potevano essere anche olandesi, la nazionalità non c’entra) a Genova. Le uniche che si ricordino nel resto d’Europa sono quelle di volpi e faine. Molto più di rado si assiste allo streaking e comunque gli esibizionisti in abito adamitico fanno al massimo un metro prima di essere abbattuti. Da noi no, tutto è possibile. L’abbraccio cosmopolita fa invadere gli stadi, consente a migliaia di serbi di sparare in campo e in pochi hanno ricordato che prima di apparecchiare con la loro bandiera l’erba di Marassi gli albanesi avevano saccheggiato un autogrill. Però hanno applaudito il nostro inno, evviva. La stessa figuraccia che ieri hanno fatto Costa d’Avorio e Camerun, con migliaia di tifosi in campo, feriti e botte della polizia, dopo la «combine» per le qualificazioni alla Coppa d’Africa. Molti avevano la maglia azzurra, perché noi facciamo scuola. In tutto questo si impedisce ai tifosi di Terni di andare a vedere il derby contro il Perugia. Complimenti per la coerenza. ​

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