«Gli uffici non si toccano: faremo cambiare idea alle Poste»

Non si ferma la battaglia contro le chiusure. Pronte nuove iniziative

La protesta dei sindaci e delle associazioni del Chianti a Marcialla; sotto la rabbia di SettignanoGERMOGLI PH: 10 FEBBRAIO 2015 BARBERINO VAL D’ELSA MARCIALLA PROTESTA DEI SINDACI DELLA PIANA PER LA CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE NELLA FOTO

La protesta dei sindaci e delle associazioni del Chianti a Marcialla; sotto la rabbia di SettignanoGERMOGLI PH: 10 FEBBRAIO 2015 BARBERINO VAL D’ELSA MARCIALLA PROTESTA DEI SINDACI DELLA PIANA PER LA CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE NELLA FOTO

Firenze, 1 marzo 2015 - Non accenna a placarsi la protesta per l’annunciata chiusura di uffici postali anche nella nostra provincia, da Settignano al Chianti, al Mugello, alla Valdisieve. Una sforbiciata che cancellerebbe un servizio essenziale in piccoli paesi di campagna, procurando pesanti disagi alle fasce più deboli della popolazione, in particolare gli anziani. In alcuni casi, con la chiusura dello sportello postale, i cittadini sarebbero costretti a percorrere anche dieci chilometri per raggiungere l’ufficio postale più vicino. I sindaci del Chianti si sono ribellati, Settignano minaccia di dare addio al comune di Firenze per passare sotto Fiesole, i volontari di San Donato in Poggio (comune di Tavarnelle) hanno fatto sapere di essere pronti a ritirare il loro impegno per tenere in vita associazioni sociali e culturali che danno vita al paese, alla Romola sono state raccolte centinaia di firme e ora si mobilita anche Mercatale (entrambi nel comune di San Casciano), per il timore che anche qui cali la mannaia di Poste.

Al fronte dei cittadini e dei sindaci si è unita la Regione, che con il governatore toscano Enrico Rossi ha lanciato accuse pesanti ai vertici di Poste Italiane. «Un piano scellerato – ha detto Rossi – ingiustificato, anche alla luce del fatto che Poste ha prodotto un miliardo di utili nel 2013. I tagli non passeranno». Rossi ha partecipato giorni fa al vertice con i dirigenti di Poste, a Roma, strappando l’impegno ad aprire un confronto per le emergenze più gravi in Toscana. Finora, tuttavia, nessuna novità. E se è vero che la presidente di Poste Italiane, Luisa Todini, apre al dialogo su certe situazioni particolari, è anche vero che riconferma in tutto e per tutto la filosofia e la portata del piano.

La provincia di Firenze, lo ricordiamo, è una delle più colpite dalla rivoluzione partorita da Poste Italiane. Il piano prevede infatti la chiusura degli uffici postali di Pomino e Contea nel comune di Rufina, di San Donato in Poggio nel comune di Tavarnelle, di Marcialla in quello di Barberino Val d’Elsa, della Romola a San Casciano, di San Martino alla Palma nel comune di Scandicci, oltre a quello di Settignano. Alle chiusure si aggiungono poi le riduzioni di orario che riguardano gli uffici di San Godenzo, Lutirano nel comune di Marradi, di Vico d’Elsa nel comune di Barberino Val d’Elsa, di Lucolena nel comune di Greve in Chianti, di Piancaldoli a Firenzuola. Il piano di tagli è stato osteggiato con forza dalla presidente di Anci (associazione dei comuni italiani) Toscana, Sara Biagiotti: «Comprendiamo le ragioni di Poste sul contenimento della spesa – ha sottolineato Biagiotti – ma non è accettabile che questo vada a discapito della qualità della vita dei cittadini, in particolare dei più anziani. Ci sono soluzioni alternative che vanno perseguite».

Intanto, è quasi pronta la maxi cartolina di due metri per un metro che i sindaci del Chianti spediranno all’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio.

Stefano Vetusti

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro