Istituto universitario europeo, 4 striscioni per Giulio Regeni

"Era un ricercatore come noi", petizione di Amnesty

Lo striscione per Giulio Regeni (Foto Giuseppe Cabras / NewPressphoto)

Lo striscione per Giulio Regeni (Foto Giuseppe Cabras / NewPressphoto)

Firenze, 6 aprile 2016 - Quattro striscioni per chiedere verità per Giulio Regeni: li hanno issati ieri pomeriggio i ricercatori dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole sulle facciate delle sedi dell’istituto alla Badia Fiesolana, a Villa La Fonte, a Villa Schifanoia e a Villa San Paolo.

I ricercatori hanno raccolto quasi 220 firme per la petizione lanciata da Amnesty International, e hanno avuto il supporto dell’Istituto. «Supportiamo la richiesta di avere solo la verità per Giulio Regeni, che era parte della comunità dei ricercatori», ha affermato il segretario generale dell’Eui, Vincenzo Schioppa Narrante, nella breve cerimonia davanti alla Badia: «I diritti umani sono valori europei fondamentali - ha aggiunto - noi non siamo in alcun modo contro l’Egitto, siamo amici, ma essere amici vuol dire poter ottenere la verità su cosa è accaduto a Giulio».

Nel corso della cerimonia la ricercatrice egiziana Nagwan El Ashwal si è unita alla richiesta di verità per Regeni, e ha lanciato un appello a favore di alcuni ricercatori e giornalisti perseguitati dal regime egiziano. «Che venga esposto uno striscione con scritto “Verità per Giulio Regeni” sulla terrazza di Palazzo Vecchio che affaccia su Piazza della Signoria, così come previsto dalla risoluzione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale del 23 marzo scorso» questa la richiesta della consigliera comunale Miriam Amato proposta da lei e dal gruppo «Firenze riparte a sinistra». Ma finora da Palazzo Vecchio nessuna risposta.

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