Mercoledì 24 Aprile 2024

Giorno della Memoria, il rabbino capo Joseph Levi: "L'Isis e i fatti di Parigi ci dicono che i tempi funesti possono tornare"

Nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio quasi 200 studenti delle scuole secondarie di primo grado hanno guardato il film ‘L’Isola in via degli uccelli’ ambientato nel ghetto di Varsavia nel 1943 / FOTO: LA COMMEMORAZIONE IN RETTORATO

Giorno della Memoria, la commemorazione in Consiglio Regionale con il rabbino capo Joseph Levi

Giorno della Memoria, la commemorazione in Consiglio Regionale con il rabbino capo Joseph Levi

Firenze, 27 gennaio 2015 - E' il Giorno della MemoriaSettanta anni fa i soldati dell’Armata Rossa si trovarono dinanzi alla scritta ‘Arbeit Macht Frei’ che campeggiava sull’ingresso del campo di Auschwitz. La scritta ‘Il lavoro rende liberi’ apriva le porte dell’inferno al quale erano condannati ebrei, omosessuali, disabili, oppositori. Era il 27 gennaio del 1945 ed è questa la data scelta per celebrare, ogni anno, il Giorno della Memoria. Un’occasione per ricordare la Shoah e gli orrori nazisti, ma anche per ribadire, ogni anno, la condanna della follia collettiva che ha segnato il Novecento.

IN CONSIGLIO REGIONALE - Il rabbino capo di Firenze Joseph Levi intervenendo alla seduta solenne del Consiglio regionale della Toscana dedicata al Giorno della Memoria ha affermato: "Noi che siamo nati dopo la Shoah abbiamo sperato che questa tragedia si fosse per sempre allontanata dall'Europa, ma i segnali di questi ultimi anni e di queste ultime settimane ci dicono che i tempi funesti possono tornare". Presente alla seduta, oltre a numerose autorità, anche l'imam di Firenze Izzedin Elzir. Per il rabbino Levi "la macchina di morte dell'Isis sta imitando quelle stesse logiche tremende" e in questa situazione "non sappiamo bene come affrontare questo abisso". Con i fatti di Parigi, ha aggiunto, "ci siamo ritrovati nel passato" e per questo "non si possono avere dubbi" sulla necessità di celebrare il Giorno della Memoria. La manifestazione di Parigi, ha detto ancora, "ha lanciato un grido: questa volta non succederà che l'Europa non sappia reagire in tempo; lascia sperare che non succederà che torni l'antisemitismo e, aggiungo, che si manifesti l'antislamismo". Prima di Levi era intervenuta Sara Cividalli, presidente della Comunità ebraica di Firenze, e successivamente ha preso la parola Alessio Ducci, presidente dell'Aned toscano. Joseph H.H. Weiler, presidente Istituto universitario europeo, intervenendo alla seduta, ha detto: "La memoria non deve e non può essere solo la celebrazione di una giornata. La memoria deve essere parte integrante della nostra identità e della nostra coscienza". Weiler, che ha precisato di intervenire a titolo personale, ha spiegato di aver "accettato con esitazione l'invito, perché se è importante celebrare la memoria, è altrettanto vero che la memoria è pesante" e ha aggiunto che "questo giorno vale se è capace di metterci a disagio". L'Europa, ha sottolineato, "non è molto abile con la memoria: ha deciso che la Shoah non si sarebbe mai più ripetuta, ma vent'anni fa, in Bosnia, si è di nuovo ripetuto il genocidio di una minoranza religiosa, in quel caso musulmana".

INAUGURATA LA MOSTRA ' FIRENZE 1944:RIAPRE SCUOLA EBRAICA' - Si intitola 'Firenze 1944: riapre la scuola ebraica' la mostra inaugurata oggi in Consiglio regionale della Toscana in occasione del Giorno della Memoria. Curata da Silvia Guetta del dipartimento Scienze educazione e psicologia dell'Università di Firenze, la mostra è organizzata in collaborazione con la Comunità ebraica e l'Ateneo fiorentino. Una preziosa e intensa testimonianza, spiega una nota, di anni unici in cui, a partire dall'ottobre del 1944, la popolazione ebraica poté finalmente tornare a respirare aria di speranza e libertà subito concretizzata in ciò che ogni comunità umana deve porre come prioritario per garantire la propria sopravvivenza: aprire una scuola. L'esposizione sarà visitabile fino al 2 febbraio. All'inaugurazione hanno partecipato insieme al garante per l'infanzia e l'adolescenza Grazia Sestini, anche i consiglieri regionali Pd Daniela Lastri, che fa parte dell'Ufficio di presidenza, Paolo Bambagioni, Vanessa Boretti, Eugenio Giani e Aldo Morelli. "L'educazione e la cultura sono il primo strumento - ha detto Sestini - per insegnare all'uomo cos'è l'uomo, cos'è la dignità, cos'è la diversità e cos'è la ricchezza dell'accoglienza. Levi sopravvive nel lager recitando l'Ulisse di Dante che aveva imparato a scuola. E nella città di Dante si torna a vivere pensando alla scuola".

IN PALAZZO VECCHIO - Nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, invece, questa mattina, quasi 200 studenti delle scuole secondarie di primo grado (Dino Compagni, Papini-San Brunone, Istituto salesiano e Scuole Pie) ha assistito alla proiezione del film ‘L’Isola in via degli uccelli’. Diretto da Søren Kragh-Jacobsen, l’opera è basata sull’omonimo romanzo, parzialmente autobiografico, di Uri Orlev ed è ambientata nel ghetto di Varsavia nel 1943, con protagonista un ragazzino ebreo. Erano presenti la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi, Silvano Priori, dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana e Daniela Misul, responsabile dei progetti educativi della comunità ebraica di Firenze. "‘Racconterai ai tuoi figli’", dice in più luoghi la Bibbia – ha sottolineato la vicesindaca nel suo saluto – raccontare quel che è accaduto, è un atto esistenziale, cioè morale, religioso, civile doveroso. Al punto che non farlo sarebbe una colpa. Ricordare è come portare un po’ quel peso anche noi. La memoria non è una questione di retorica, è la nostra carne viva, è lo stare vicini gli uni agli altri, è capire che il male è un’opzione sempre possibile e noi dobbiamo tenere alta la nostra attenzione".

DOMANI ALLA BIBLIOTECA DELL'ISOLOTTO - Anche la BiblioteCaNova onora la Giornata della Memoria, dedicata alle vittime dell’Olocausto. Mercoledì 28 gennaio, ore 17, il laboratorio teatrale Oltre, diretto da Renata Palminiello, presenta una lettura teatrale tratta da L'Istruttoria di Peter Weiss, un’opera basata sugli atti del processo ai responsabili del Lager di Auschwitz.