Pratolino, il Gigante del Giambologna rivive dopo tre anni di restauro

La statua cinquecentesca di Villa Demidoff torna ad essere visibile al pubblico. Domenica 19 ottobre, dalle 10 alle 19, i visitatori la potranno ammirare all'interno del parco “ingrandito”

Il "Gigante" del Giambologna nel parco di Pratolino

Il "Gigante" del Giambologna nel parco di Pratolino

Firenze, 18 ottobre 2014 – Erano passati 30 dall'ultimo restauro effettuato dalla soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio di Firenze. Per il “Gigante” del Giambologna sono stati necessari 3 anni di lavori – terminati pochi giorni fa - e un budget di 315 euro per riportarlo agli antichi splendori. Tutte le stalattiti e le spugne sono state controllate e fissate, l’intera “pelle” del gigante è stata pulita, consolidata e protetta con prodotti specifici, rispettando colori e texture originali. Molti interventi sono stati eseguiti nelle due piccole camere interne alla statua: sia la grotta ipogea, che è stata messa in sicurezza, sia la cosiddetta “grotticina superiore” dove è stata ricollocata una piccola statua di marmo detta “Venerina”. È stato inoltre ripulito il drago posto sul retro del complesso, opera dell’architetto Foggini, ed è stato ripristinato il flusso di acqua che sgorga dalla bocca del serpente sotto la mano sinistra del Gigante. Per i lavori di restauro è stata utilizzata una malta a base di calce, in tre tipi diversi di colori, formulata appositamente per l’opera, attraverso prelievi di intonaco antico.

L’Appennino del Giambologna è certamente la maggiore attrazione di Pratolino per la sua imponenza ed unicità. Il Gigante in muratura, eretto dal celebre scultore fiammingo fra il 1579 ed il 1580, alto oltre 10 metri e rivestito d’intonaco e pietra, aveva un tempo al suo interno grotte con decorazioni, affreschi e giochi d’acqua. Sotto il gruppo scultoreo esiste ancora la camera ipogea, che in origine ospitava la fontana di Narciso e automi mossi da meccanismi idraulici. Fu restaurato sia al tempo di Ferdinando de' Medici, che della famiglia Demidoff.

L'altra buona notizia è che il Parco Mediceo di Pratolino si ingrandisce e lo fa con un ampliamento della area visitabile con i nuovi percorsi a nord nella zona di Montili. L’area interessata riguarda circa 30 ettari, che si sommano agli altri 30 ettari dell’area monumentale; l’estensione delle strade aperte si arricchisce di altri 3,5 km circa, raggiungendo la parte più alta del parco e anche la più panoramica. Gli interventi, finanziati con un pacchetto di aiuti europeo, hanno comportato una spesa di 165 mila euro.  Il recupero dell’area ha riguardato la messa in sicurezza di una zona abbastanza ampia, con interventi alle alberature e alle strade bianche. Oltre al Casino di Caccia di Montili, un edificio in stile neoclassico opera dell’architetto Luigi De Cambray Digny, si possono raggiungere e visitare la zona del laghetto superiore, la statua di Giove e le Mete di spugna, fondamentali per comprendere il disegno di Francesco I sull’architettura del giardino e delle acque che vi scorrevano. L’area, prima di questi interventi, era interdetta al pubblico per motivi di sicurezza: le piante secolari, di considerevoli dimensioni e di grande effetto paesaggistico oltre che botanico, avevano problemi di stabilità e costituivano quindi un pericolo per i visitatori. Entro il prossimo anno saranno completati i lavori di illuminazione, il rifacimento della cartellonistica completa, il collegamento wi-fi nelle aree aperte in prossimità degli edifici e di maggior concentrazione, quindi un luogo dove trascorrere tempo anche in maniera non strettamente turistica.

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