Firenze, 28 luglio 2015 - Il sostituto procuratore Vito Bertoni ha dato incarico all’Istituto di medicina legale di Careggi per scoprire le cause della morte dell’uomo il cui cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato ritrovato domenica sera lungo l’argine del’Arno in località Girone. L’autopsia dovrebbe essere svolta presumibilmente oggi. Le pessime condizioni in cui è stato trovato il corpo – rimasto all’aperto per almeno una ventina di giorni – non concedono l’esclusione di ogni ipotesi investigativa anche gli inquirenti tendono a escludere l’ipotesi di un decesso per annegamento.
L’unica certezza, al momento, è che si tratta di un uomo, bianco, la cui identità resta comunque un mistero perché addosso al corpo non è stato recuperato alcun tipo di documento. Il corpo sarebbe stato trascinato dalle acque fino a che non si è incagliato. Sul posto, domenica sera, sono intervenuti vigili del fuoco, sanitari del 118 e carabinieri e le operazioni di recupero del cadavere sono terminate ieri mattina intorno alle 4,30.
Il cadavere è stato trovato sulla sponda del fiume, in una zona asciutta e in base ai primi esami effettuati sul posto, non sarebbe mai stato in acqua. Per questo motivo si tende a escludere l’ipotesi dell’annegamento.
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