"Mi hanno rubato la pensione sull'autobus. E adesso non so come mangiare"

L'appello di una 92enne che si ritrova senza un soldo. "Il mio portafoglio è sparito". Aveva riscosso i 600 euro che le spettano ogni mese

La signora Olga

La signora Olga

Firenze, 6 ottobre 2015 - «Qualcuno mi ha rubato il portafoglio sull’autobus e ora non so come mangiare». Olga Giustini non ha la forza di stare in piedi mentre racconta la sua mattinata terribile, però non molla la presa sulla borsa vuota come se sperasse, ogni volta che la riapre nervosamente, di ritrovare dentro la pensione che si è volatilizzata. Ha 92 anni, Olga, e da 33 vive in via Pistoiese in un alloggio del Comune.

Come fa sempre all’inizio del mese, ieri mattina è uscita di casa, è andata al vicino ufficio postale a ritirare i 638 euro di pensione maturati dopo 36 anni di lavoro come cameriera e poi è salita sull’autobus, il 35, per «andare a pagare i debiti», come dice lei. Ovvero per andare a fare la spesa, il suo viaggio quotidiano fra la bottega del fruttivendolo e quella dell’alimentari.

«Sono salita sul bus intorno alle 9,30 e sono rimasta in piedi, perché non c’erano posti liberi – racconta dopo essere arrivata a piedi fino alla sede del giornale – Non ho notato nulla di particolare, anche perché sopra c’erano davvero tante persone. Quando sono scesa al capolinea, mi sono accorta che il mio portafoglio era sparito. Con la pensione dentro». Con quei soldi «nonna» Olga riesce a permettersi il minimo indispensabile: pagare le bollette di luce e gas, fare la spesa, rimanere in pari con il telefono, l’affitto e il condominio.

«Ho anche accumulato qualche ritardo, ora come farò? Se non ritrovo i miei soldi questo mese non potrò mangiare. No, non si mangia... I miei figli? Non mi possono aiutare». Lo ripete come se facesse fatica a pensarlo. Ha raccontato di essere già stata anche all’Ataf per chiedere se qualcuno avesse ritrovato il portafoglio, ma è quasi una missione disperata. Adesso non le resta che fare denuncia. «La farò, certo che la farò», dice mentre si avvia verso la fermata dell’autobus. Ma ora il problema da risolvere è un altro: come arrivare a novembre senza un soldo.

L.B.

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