Rubavano in ditte di alta moda: tre arresti

Arrivavano in Toscana con un furgone - con il quale entravano direttamente nelle aree di stoccaggio della merce - poi spedivano la refurtiva nelle loro abitazioni, nel Napoletano

Carabinieri

Carabinieri

Firenze, 30 novembre 2015 -  ERANO TALMENTE scaltri e disinvolti che, a colpo d’occhio, potevano perfino sembrare dei normali corrieri. Invece rubavano. Da mesi. I loro obiettivi principali erano le ditte specializzate nella produzione di capi d’alta moda in Toscana: portavano via di tutto, poi spedivano la refurtiva con un corriere nelle loro abitazioni nel napoletano e le ripiazzavano sul mercato. Avevano colpito a Figline, ma anche nell’empolese e a Pian di Sco’, arraffando griffe per oltre centomila euro.

LA BANDA alla fine è stata sgominata dai carabinieri della compagnia del Valdarno, che oggi  hanno arrestato tre persone in esecuzione di misure cautelari: due in carcere e una ai domiciliari, disposte dal gip di Firenze. In carcere sono finiti un 43enne e un 51enne, agli arresti domiciliari un 44enne, tutti originari del napoletano. Il terzetto era solito arrivare in Toscana con un furgone a noleggio intestato a un prestanome, un cinquantenne poi denunciato nel corso delle indagini. I furti venivano commessi in pieno giorno, quando le ditte erano regolarmente aperte. Colpi alla luce del sole, con ‘incursioni’ rapide, ma - spiegano i carabinieri - fatte con la calma che non poteva destare sospetti. I ladri entravano col furgone, approfittando dell’uscita di qualche mezzo, individuavano l’area di stoccaggio della merce finita e ne caricavano quando più possibile sul mezzo. Quindi scappavano di corsa prima che il personale avesse il tempo di capire cosa stava accadendo.

I colpi, insomma, come si vede bene da un video diffuso dall’Arma, duravano al massimo due minuti. In questo modo da marzo all’estate la banda dei ‘finti corrieri’ ha rubato scarpe, borse e giacconi di pelle dei marchi Gucci, Prada, Ferragamo, Yves Saint Laurent. Per evitare di essere scoperti, i malviventi non trasportavano la refurtiva fino a Napoli, ma la stoccavano in scatole e la spedivano poi col corriere espresso. I furti erano sempre preceduti da sopralluoghi all’esterno delle aziende. In un caso il gruppo, pedinato dai carabinieri, in poche ore ha ispezionato ditte produttrici di capi di moda. Per fortuna i militari hanno fatto in tempo ad avvertire i titolari dei movimenti sospetti.

 

 

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro