Delitto di via Svizzera, in duecento per Annalisa: "Addio a una donna perbene"

I funerali al Corpus Domini

Il funerale di Annalisa Bartolini (Foto Gianluca Moggi/ New Press Photo)

Il funerale di Annalisa Bartolini (Foto Gianluca Moggi/ New Press Photo)

Firenze, 30 aprile 2016 - Un silenzio irreale. Denso di dolore, di incredulità, di rabbia. Sono oltre duecento le persone che alle quattro del pomeriggio escono dalla chiesa del Corpus Domini, in via Reims, per dare l’ultimo saluto ad Annalisa Bartolini, la donna barbaramente uccisa in casa in via Svizzera, poco prima che l’auto delle pompe funebri porti il feretro al cimitero. 

Amici, parenti, ma anche semplici residenti del quartiere, che avevano avuto la possibilità di conoscere e apprezzare questa donna determinata ma gentile, educata e sensibile. Una madre e una nonna che ha fatto della famiglia il perno centrale della propria esistenza. I nipoti di Annalisa piangono di continuo, sono letteralmente distrutti. Il parroco don Antonino li abbraccia, teneramente. E cerca di confortarli. Durante l’omelia più volte ha sottolineato come il regno del Signore appartenga ai giusti, ai buoni di cuore, alle persone generose.

Non a caso vengono letti dei passaggi del Libro della Sapienza prima e del Vangelo di Matteo dopo. «La morte è un mistero. Un dolore difficile da comprendere, soprattutto per chi da figlio deve piangere un genitore. Chi muore resta in noi, grazie all’amore. E attraverso la preghiera possiamo continuare ad avere un rapporto vero con il parente o l’amico che ha raggiungo il paradiso». La chiesa è piena. Tanti i giovani, amici dei figli di Annalisa, che hanno voluto restare vicini a chi, in poche ore, ha perso la madre. E ha poi scoperto che la mano che ha tolto la vita ad Annalisa sarebbe stata quella del proprio padre, Luigi Benelli. Un doppio dolore, intenso, acre. Che solo il tempo e il difficile perdono forse potrà, un giorno, attenuare.

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