Firenze, 27 agosto 2014 - VIENE coinvolto anche il Consiglio Superiore della Magistratura, nello spinoso caso del Forteto: sarà infatti il Csm a vagliare la ricusazione del presidente della corte Marco Bouchard. A darne notizia è il consigliere regionale di Democrazia Diretta Gabriele Chiurli, che, tre settimane fa, aveva fatto appello alla Presidenza della Repubblica «per sollecitare un provvedimento». «E’ paradossale – sostiene Chiurli - che il presidente della corte possa essere giudicato inadatto al ruolo da un giudice coinvolto, seppur indirettamente, nella vicenda Forteto». «La pronta risposta del Presidente Napolitano – riprende il consigliere di Democrazia Diretta– è il primo elemento rassicurante in una vicenda che conserva ancora molti lati oscuri, anche dal punto di vista del coinvolgimento della politica». «Poco rassicurante — prosegue Chiurli — appare invece la decisione di non ricorrere contro la rimozione del giudice da parte della Regione Toscana, parte civile nel processo in corso. La ricusazione del presidente della corte – sottolinea Chiurli – rischia infatti di trasformare in un bluff l’intero procedimento, a ulteriore danno delle vittime che hanno avuto il coraggio di testimoniare». «Nella lettera di risposta, firmata dal Direttore Stefano Erbani, la Presidenza della Repubblica ci invita a rivolgerci direttamente al Csm per conoscere l’esito della trattazione. Lo faremo senz’altro: non lasceremo cadere la questione», conclude Chiurli. Oltre al Csm, pende anche la risposta della Cassazione, a cui si è rivolta la procura generale contro l’ordinanza emessa dai giudici della corte d’Appello. Fino alla pronuncia della suprema corte, il processo verrà probabilmente congelato.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro