Forteto, anche il Pd apre gli occhi: sì alla commissione d'inchiesta bis / LO SPECIALE

Intanto procura e tribunale inviano al ministro gli atti del processo

Paolo Bambagioni (foto Germogli)

Paolo Bambagioni (foto Germogli)

Firenze, 3 luglio 2015 - C’è voluto un po’. C’è voluta anche una dura e certosina campagna di stampa del nostro giornale. Ma alla fine si è aperto uno squarcio nel buio e nel silenzio e le parole che molti aspettavano sono finalmente arrivate. Eccole: «I consiglieri del gruppo Pd firmeranno la proposta d’istituzione della commissione d’inchiesta sul Forteto». Lo ha detto ieri il capogruppo del Pd in consiglio regionale Leonardo Marras, mettendo fine a un silenzio che a sinistra si faceva sempre più imbarazzante ogni giorno che passava. Il sonno della ragione genera mostri, è il titolo di un celebre dipinto di Goya. Dunque il Pd si è alfine accorto che un mostro terrificante si era generato in questi decenni al Forteto anche e soprattutto per il sonno e il silenzio delle istituzioni.

Per il suo sonno e per il suo silenzio, tranne poche lodevoli eccezioni. La prima commissione d’inchiesta regionale era presieduta da Stefano Mugnai di Forza Italia e il centrodestra tutto aveva alzato la bandiera della ricerca della giustizia e della verità che il Pd si era lasciato portar via dalle mani come una caramella a un bambino. E così la richiesta di istituire una nuova commissione d’inchiesta sulle vicende del Forteto – fortemente voluta dal centrodestra e dedicata all’approfondimento di eventuali responsabilità politico-istituzionali – aveva colto ancora una volta in contropiede il Pd, rimasto silente e pensoso. Fino a ieri, quando la decisione è stata assunta durante una riunione del gruppo del Pd regionale. E non solo: «Ci candidiamo ad assumere la presidenza della commissione con un nostro rappresentante, nella persona di Paolo Bambagioni (già vicepresidente della stessa commissione e unico promotore di essa all’interno del Pd assieme al pratese Fabrizio Mattei, ndr), che potrà rappresentare il punto di continuità e di esperienza, doti preziose e, crediamo, riconosciute da tutti».

«Nella ricerca della verità vogliamo essere in prima linea - sottolinea ancora Marras nella nota del gruppo Pd -. Certo, si tratta di discutere tutti insieme dell’oggetto reale e degli obiettivi che vorremo attribuire alla commissione. Lo spirito che ci anima è quello dell’obiettività e della responsabilità, non certo quello di prestare il fianco a intenti meramente speculativi e strumentali». Anche perché, dice ancora, «nella ricerca di verità oggettive, bisognerà saper distinguere cose negative e fatti diversi che attengono a una realtà economica della nostra regione. Siamo certi che tutto ciò rappresenti anche l’intento dell’intero consiglio regionale». E se a questo punto, grazie all’endorsement del Pd, la seconda commissione regionale appare quasi una mera formalità, nuovi passi avanti si sono compiuti ieri anche nell’ipotesi di una commissione d’inchiesta nazionale. Il ministero della Giustizia ha infatti chiesto alla procura di Firenze e al tribunale di trasmettere copia degli atti relativi al processo del Forteto in vista della discussione alla Camera, fissata per lunedì 6 luglio prossimo, delle linee generali della mozione presentata da Deborah Bergamini di Forza Italia e da altri deputati. L’obbiettivo della mozione della Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia, è quello di «impegnare il governo a ogni iniziativa, tra cui la mia proposta di legge per una commissione d’inchiesta, volta ad accertare le responsabilità politiche e istituzionali, che hanno permesso a questa situazione aberrante di protrarsi per lungo tempo».

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