Venerdì 26 Aprile 2024

I furbetti del carburante. Trucchi per evadere il fisco

Misuratori e un doganiere indagati in una maxi inchiesta

Nuovi rincari

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Firenze, 26 novembre 2014 - CI SONO anche tre ‘misuratori’ in servizio alla Camera di Commercio di Firenze e un dipendente della dogana fiorentina tra i 28 indagati (10 da tempo, 18 dopo le perquisizioni da parte di 200 militari del nucleo di polizia tributaria della GdF di Firenze del colonnello Adriano D’Elia) nell’operazione Vega coordinata dal procuratore di Prato Antonio Sangermano contro l’evasione delle accise di carburante, raffinato all’Eni di Livorno e stoccato nel deposito di Calenzano. Da qui la competenza territoria del pm pratese. Che un’associazione a delinquere finalizzata a più reati: dall’appropriazione indebita aggravata, alla sottrazione di prodotti energetici al pagamento dell’imposta, all’alterazione di strumenti di misurazione dell’erogazione di carburanti, alla rimozione dei sigilli apposti dall’amministrazione finanziaria, alla frode in commercio. Esclusa la partecipazione dei misuratori e dei dipendenti delle Dogane di Firenze e di Livorno all’associazione; per i primi si ipotizzano falso ideologico e omissione di atti d’ufficio, per gli altri il falso ideologico. Oltre ai 16 dipedenti Eni, ai 5 pubblici ufficiali, indagati 7 dipendenti di «Isoil», azienda genovese che fornisce software e hardware per la misurazione. Gli illeciti tra il 2008 e il 2014 e danno per lo Stato di alcuni milioni. L’evasione serviva ad accumulare «fondi neri»? O a rimpinguare il mercato parallelo? La quantità di carburante dichiarato era minore rispetto a quello raffinato, per mascherare il pagamento delle accise. L’evasione con la manomissione e l’alterazione dei sigilli posti a tutela dei misuratori fiscali a Livorno e a Calenzano. Il deposito è collegato con l’oleodotto: il carburante viene misurato all’entrata e all’uscita; la quantità sarebbe stata alterata grazie a software e tecnologie in grado di cambiarne il peso. Si teme un danno superiore e si cerca di capire dove sono finiti soldi e merci evasi.

giovanni spano