Firenze, 5 gennaio 2015 - "Pino non vorrebbe tante lacrime al suo funerale. Adesso mi piacerebbe suonare in sua memoria, sono certo che i miei musicisti lo farebbero anche gratis, basta che non comincino a specularci sopra". E' commosso fino alle lacrime Salvatore D'Ambrosio, leader degli "Anema e core in blues", la cover band toscana di Pino Daniele. D'Ambrosio vive a Firenze ed è autista dell'Ataf. Nella band due partenopei, un calabrese e un fiorentino di origini siciliane.
"La passione per la sua musica - spiega D'Ambrosio - nasce dall'averci accompagnato fin dalla nascita, specie negli anni Ottanta. A Napoli la sua musica, legata alla tradizione classica partenopea, si respirava nei quartieri. Da piccoli cantavamo "Napule è", sentivamo le nostre radici nelle sue canzoni".
"Ci sono brani meno conosciuti - continua D'Ambrosio - che raccontano veri scorci di Napoli. Come "Furtunato", storia di una persona realmente esistita, vendeva taralli e portava allegria nei vicoli. Ma non posso non ricordare - e mi fa piangere - che Pino aveva previsto la realtà attuale di Napoli già trent'anni fa. Quando canta Napule è 'na carta sporca... E' stato un grande autore; con la sua scomparsa ne restano davvero pochi, ormai".
Pino Daniele ha incontrato la band a Firenze: "Un paio di anni fa - spiega D'Ambrosio - venne al teatro Verdi in concerto, era curioso del fatto che ci fosse una cover band in Toscana; da Roma in giù è normale, ce ne saranno quattro per ogni città!".