Nek: "Questo è l'album che amo di più"

Reduce dal podio di Sanremo, Nek ha incontrato i fans fiorentini alla Feltrinelli / LA VIDEOINTERVISTA

Nek (LaPresse)

Nek (LaPresse)

Firenze, 5 marzo 2015 - Neanche un mese fa Nek è stato letteralmente travolto dal successo del Festival di Sanremo, quando sul palco dell'Ariston ha portato la sua “Fatti avanti amore”, balzata dritta in cima alla classifica nazionale. Ora programmi radio e TV fanno a gara per ospitarlo, s'infuocano i social network che lo proclamano “vincitore morale del festival” e alla fine, lunedì scorso, l'album “Prima di parlare” esce nei music store con un anticipo di 10 giorni. Sorpreso, galvanizzato, ma soprattutto riconoscente per l'entusiasmo dimostrato dal pubblico, su tweetter commenta “Avete vinto voi!”, e ora si gode il meritato successo negli store di tutta Italia, dove presenta il suo cd e viene sommerso dall'affetto dei fans. A Firenze è stato giovedì 5 marzo nella Libreria Feltrinelli, per il tradizionale “firmacopie”. La fila dei fans (soprattutto delle fans) arrivati da tutta la regione, ha occupato diverse decine di metri sotto il loggiato di Piazza della Repubblica. E Nek non ha tentato neanche per un istante di nascondere la gioia di stringere la mano ai suoi sostenitori. Ad affiancare il cantante del momento al tavolo degli autografi Guido De Barros, presidente di Voa Voa Onlus Amici di Sofia, l'associazione che offre progetti assistenziali alle famiglia con bambini affetti da patologie rare e neuro degenerative, che Nek sostiene fin dalla sua fondazione.

Filippo, sei molto presente sui social e stai moltiplicando le date negli store. Ti piace stare a contatto diretto con i tuoi fans?

Sì, è essenziale per me avere la possibilità di condividere con loro i miei progetti. E in questo i social network mi aiutano parecchio, in particolar modo Tweetter e Istagram che utilizzo molto. Però le occasioni d'incontro dal vivo sono un'altra cosa. Stare fisicamente con loro mi emoziona e mi dà una carica pazzesca, tanto che se penso al Tour europeo di ottobre prossimo non sto nella pelle.

Il tuo “Prima di parlare” è stato curato fin nei minimi dettagli. Creativo e accattivante anche il progetto grafico della copertina...

E' stato divertente giocare sul progetto grafico, privilegiare la creatività rispetto alla banalità. Il merito però non è mio, è del mio manager e del grafico che hanno pensato e realizzato l'idea di una copertina che ricordi in tutto e per tutto quella di una rivista, con i titoli della canzoni disposti in modo da riprodurre layout e grafia caratteristici dei titoli degli articoli.

Dal rock più “tetro” (come l'hai definito tu) dell'album precedente “Filippo Neviani” alle sonorità più “luminose” di “Prima di parlare”...

Sì, perché il disco precedente passava attraverso la morte di mio padre e a lui è dedicato. Ci teneva moltissimo che io tornassi a chiamarmi col mio nome e cognome, almeno per una volta, e l'ho accontentato. Mentre lavoravo a “Filippo Neviani” ho dovuto fare i conti con una condizione morale ed emozionale molto forte. A “Prima di parlare” però voglio un bene maggiore, se è vero che si migliora sempre e si riescono a correggere gli errori del passato. In questo disco ho trattato molti argomenti e temi che mi riguardano più da vicino. E' un album in bilico tra autobiografia e cose che capto intorno a me e che sento fare parte della mia vita.

“Prima di parlare” infatti è una bomba energetica di rock e sperimentazioni sonore e anche i testi sono impegnati. Ti sei proprio lasciato andare...

Eccome. “Prima di parlare” è un progetto nato col piede giusto. Hanno collaborato con me persone con cui ho avvertito subito grande sintonia. E' un album vecchio stile, nel senso che è da intendersi come un unico corpo di senso compiuto, non è un contenitore di canzoni messe insieme a caso. Ho scelto di trattare temi delicati e complessi verso cui sono molto sensibile, e i pezzi sono dedicati a persone e tematiche cui tengo realmente.

Esempio ne è la canzone “Credere Amare Resistere”...

Esatto. Ho avuto modo di conoscere l'Associazione Voa Voa Onlus Amici di Sofia, che pensa e realizza progetti a sostegno di famiglie con bambini affetti da patologie rare e neurodegenerative. Mi sono appassionato della loro causa, sono diventato socio fondatore e ho chiesto ai genitori di Sofia se potevo utilizzare il motto dell'associazione, “Credere Amare Resistere” appunto, per scrivere un pezzo e contribuire alla loro missione di sensibilizzazione dell'opinione pubblica su una situazione socio sanitaria che deve essere migliorata. Però non bisogna dimenticare che il grosso del lavoro lo fanno queste famiglie, che si sono unite per combattere insieme non solo la malattia ma anche l'indifferenza.

A ottobre parte il tour europeo. Quante date e quali luoghi toccherai?

Le stiamo definendo. A giorni avremo l'elenco completo delle date. Priorità la darò all'Italia e poi ci sarà il resto d'Europa, gli Stati Uniti e il Sud America. Ma in autunno partirò con i concerti italiani, almeno 30-35 date...e sinceramente non vedo l'ora!

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