Bufera su Fidi Toscana, sospeso il dg condannato

Per un concorso in bancarotta quando era a Mps

 Enrico Rossi

Enrico Rossi

Firenze, 22 dicembre 2014 - Tempesta su Fidi Toscana, il polmone creditizio della Regione. Il direttore generale Leonardo Zamparella rischia la revoca dalla sua carica. A pronunciarsi sarà il consiglio d'amministrazione convocato dal presidente, Silvano Bettini, lunedì 29 dicembre.

Il board della finanziaria regionale - riporta l'agenzia Dire - ha inserito al quarto punto all'ordine del giorno la "sospensione del direttore generale ai sensi dell'art. 6 del Decreto 18/03/1998". Il provvedimento di sospensione è già stato sancito lo scorso 21 novembre - all'unanimità dei presenti - in seguito alla comunicazione resa dallo stesso Zamparella di una condanna pronunciata un mese fa dal tribunale di Roma, in primo grado, a 2 anni e 4 mesi per concorso in bancarotta per fatti risalenti al suo ruolo manageriale in Monte dei Paschi di Siena, di cui era vice direttore vicario per il settore leasing e factoring.

Secondo la normativa citata in calce all'ordine del giorno è facoltà del cda di Fidi Toscana prendersi fino a 45 giorni di tempo per poter decidere se procedere alla revoca del direttore generale sospeso, oppure se reintegrarlo nel pieno delle proprie funzioni. Un nodo che dovrà sciogliere proprio il consiglio convocato dopo Natale. L'articolo 6 del decreto del ministero del Tesoro del 1998 prescrive la sospensione dalla carica pubblica per un amministratore, sindaco o direttore generale anche nel caso in cui la condanna non sia passata in giudicato, ma sia appellabile.

Come nel caso, appunto, di Zamparella, che ha già annunciato la sua decisione di appellare la sentenza. "Il consiglio di amministrazione - precisa la norma - iscrive l'eventuale revoca dei soggetti, dei quali ha dichiarato la sospensione, fra le materie da trattare nella prima assemblea successiva al verificarsi di una delle cause di sospensione indicate nel comma 1. La sospensione del direttore generale nominato dagli amministratori non può durare oltre quarantacinque giorni, trascorsi i quali il consiglio di amministrazione deve deliberare se procedere alla revoca".

Il tema, peraltro, della sorte del direttore generale di Fidi era già stato sollevato la settimana scorsa dal capogruppo in Regione di Ncd, Alberto Magnolfi, che nel testo di una sua interrogazione alla Giunta sulla gestione di Fidi e sulla classificazione dei finanziamenti aveva fatto menzione del provvedimento applicato all'interno della società partecipata da palazzo Strozzi Sacrati. Nella sua risposta, tuttavia, l'assessore alle Attività Produttive e al Credito, Gianfranco Simoncini non si è soffermato sull'episodio.