Venerdì 26 Aprile 2024

Firenze capitale, arriva il re. Sabato un regalo doc per i lettori

Presentata l’iniziativa La Nazione & Storia e storie di Toscana / LE IMMAGINI

Il direttore de La Nazione Marcello Mancini

Il direttore de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 29 gennaio 2015 - Firenze capitale. Per davvero e non per amore di battuta: 150 anni fa Firenze diventava il cuore del regno. Era il 3 febbraio 1865. «Fiorentini, comportatevi bene», esortava «La Nazione» per preparare gli animi all’inevitabile stravolgimento che la città avrebbe vissuto. Un evento che 150 anni dopo, «La Nazione» ricorda facendo omaggio sabato ai suoi lettori del numero di «St Storie e storie di Toscana» interamente dedicato all’avvenimento. Un bel regalo, per gli appassionati di storia e per chiunque ami Firenze.

«E’ uno speciale per niente scontato – ha sottolineato il direttore della Nazione, Marcello Mancini alla presentazione dell’iniziativa che ha avuto luogo ieri mattina a Palazzo Vecchio –. Contiene ricostruzioni storiche fuori del comune, che portano anche spunti di riflessione sull’attualità: fatte le debite proporzioni anche allora Firenze fu una città di cantieri come quella attuale e seppe farsi apprezzare per la velocità e la duttilità che dimostrò nell’affrontare i cambiamenti». Lo speciale, dunque: in copertina, oltre all’editoriale del direttore Pierandrea Vanni, il ritratto ironico di Vittorio Emanuele II creato da Achille Superbi; all’interno i «pezzi» di grandi firme fiorentine (e de «La Nazione) come Sergio Di Battista, Pino Miglino, Alfredo Scanzani, Aldo Villani e dello storico Ugo Barlozzetti. «Quando si parla di Firenze capitale l’accostamento con ‘La Nazione’ è automatico – ha sottolineato Eugenio Giani, presidente del Comitato per le celebrazioni del 150° anniversario – Il ruolo svolto dal giornale fondato nel 1859 da Bettino Ricasoli fu fondamentale».

«Siamo partiti da un’ottica inconsueta – ha spiegato Pierandrea Vanni, direttore di Ts – andando a scavare su come questo evento cambiò la vita della città, che si ritrovò un’inedita caratura internazionale e una nuova vita mondana fatta di salotti e balli, ma anche a fronteggiare gli sfratti per far posto alla macchina burocratica e l’aumento dei prezzi e degli affitti. I fiorentini vissero tutto questo con il disincanto che è loro proprio, ma tutto sommato ben accolsero il re».

Che, come ha ricordato Giani, era reduce dalla sanguinosa rivolta di Torino, che si sentì defraudata. Aneddoti e ricostruzioni d’archivio; un filo di gossip ante litteram e gustose curiosità. Appassiona leggere della collocazione che trovarono i vari ministeri, dello slancio politico con la quale i fiorentini seguivano i lavori parlamentari sotto Palazzo Vecchio, di diatribe verbali talmente veementi da sfociare in duelli all’alba, della rivoluzione urbanistica e sociale che quella breve stagione comportò. «Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa – ha concluso Paolo Regini, presidente della Banca di Cambiano – Come banca crediamo fermamente nelle attività culturali perché ricordare la nostra storia vuol dire porre buone radici per il futuro».

laura gianni