Fiorentina, operazione rilancio. Cognigni anticipa il futuro: nuovo stadio e ricavi da top

La scommessa dei Della Valle: investire per crescere

Il progetto del nuovo stadio della Fiorentina illustrato a luglio dalla società viola

Il progetto del nuovo stadio della Fiorentina illustrato a luglio dalla società viola

Firenze, 25 ottobre 2014 - E’ L’ORA di un nuovo giro intorno alla Fiorentina insieme al presidente Cognigni, un tour che prescinde dal risultato dell’altra sera. E la crescita viola viene proiettata nel futuro con la premessa che la Fiorentina non è stata esattamente geniale a vendere all’esterno il proprio prodotto extracalcistico.

VOLI ripetutamente bassi nella comunicazione. Gli investimenti principali sono passati sottotraccia, ha ammesso il presidente esecutivo Cognigni in fase di riflessioni open che hanno preceduto il match contro il Paok. Nessuna euforia post impresa, né inclinazione al rilancio dopo la nuova vittoria in Europa: trattasi di piano di sviluppo concreto e questa sembra la notizia migliore. Dopo dodici anni e 250 milioni destinati alla Fiorentina (dati ricavati dai bilanci) i Della Valle stanno avviando una nuova fase di potenziamento societario, la terza secondo nel segno di un filo conduttore per avvicinarsi alle grandi del campionato italiano: il bilancio al 31 dicembre del 2014 si chiuderà con un passivo superiore ai 20 milioni, ma la proprietà rilancia ancora, resta ancorata a Firenze puntando sul nuovo stadio e l’area commerciale che dovrà accompagnarlo, avviando nello stesso tempo un’ampia attività per individuare giovani talenti in ogni parte del mondo.

L’OBIETTIVO dichiarato è quello di ottenere ricavi consolidati di 200 milioni all’anno in un periodo di tempo relativamente breve, quattro o cinque stagioni e l’arrivo del nuovo direttore generale Andrea Rogg è un altro passo verso questa direzione. La quotazione in Borsa della Fiorentina è stata valutata più volte, ma l’assenza di un asset immobiliare rende impossibile il progetto: tutto eventualmente rimandato alla nascita del nuovo stadio con annessi e connessi.

IL LUNGO incontro con Cognigni è servito per fare il punto globale sulla situazione viola. Qualche notizia prima di entrare nel dettaglio del nuovo sviluppo economico-sportivo: il 24 agosto il Real Madrid ha chiesto Gomez alla Fiorentina (che ha rifiutato senza aprire una trattativa); Cuadrado ha firmato proprio ieri sera un contratto economicamente ricco, ma in gran parte legato a incentivi e obiettivi personali; i tempi per rinnovare il contratto di Neto non hanno rispettato le scadenze previste e la gestione del caso non è stata buona (autocritica viola); Gomez secondo i medici è clinicamente guarito, anche se ovviamente questo non corrisponderà alla certezza dell’impiego; il legamento di Rossi è ok, l’infortunio al menisco non è stato determinato dalla precedente patologia, ma la ricostruzione ha tenuto conto di tutti i problemi dell’arto; Borja ha avuto un super contratto quinquennale anche in relazione alle offerte ricevute e rifiutate dalla Fiorentina la scorsa estate; Mutu a Firenze è un’ipotesi ancora non presa in considerazione.

LA FIORENTINA sta ancora crescendo, ma come? I numeri parlano di una società con 50 dipendenti (giocatori e staff tecnici esclusi) che punta a salire verso gli 80 posti di lavoro stabili, indotto compreso. E per il settore « Promesse Viola» le prospettive sono di assumere almeno 100 persone nei prossimi tre anni. La struttura societaria sta assumendo proporzioni inimmaginabili nei primi anni dell’esperienza dei Della Valle a Firenze. Dopo il cda di giugno è entrata la dottoressa Daniela Maffioletti (con delega sul settore immbiliare, compresa la Mercafir e gli studi sul nuovo stadio). La dottoressa Maria Elena Ostilio si occuperà di marketing, mentre dal 3 novembre sarà attivo il nuovo direttore generale, Andrea Rogg: una figura stabile a Firenze per coordinare tutte le attività della Fiorentina, riempiendo alcuni ruoli operativi di Cognigni (che continuerà però a essere operativamente il numero 1).

IL PROGETTO « Fiorentina International» è già attivo in Svizzera, Stati Uniti e India, ma la prospettiva è quella di esportarlo entro brevissimo tempo anche in Cina, Giappone,Uruguay e in altri Paesi: la Fiorentina utilizzerà proprio personale per individuare ragazzi di talento, accompagnarli negli studi e farli entrare in confidenza oltre che con la filosofia aziendale anche con l’italiano. L’obiettivo è esportare il marchio viola in modo che gli eventuali giovani talenti si presentino già pronti e attrezzati in caso di chiamata a Firenze: non solo buoni giocatori, ma anche ragazzi attrezzati. La crescita viola finora è stata soprattutto sportiva (dalla C2 alla Champions in sei anni, con successivo assestamento) e ora la proprietà si concentra sul rafforzamento della struttura societaria con investimenti fatti sulle persone.

L’ACCORDO con la Volkswagen è il primo di altri contatti che sfoceranno nella nuova partnership con il main sponsor (entro gennaio) e l’arrivo di uno sponsor tecnico che non ha altre squadre in Italia. Questione stadio: emerge grande ottimismo e la parola d’ordine è «collaborazione» con il Comune, a fronte però della possibilità di non ridurre la capienza dell’impianto e la portata delle infrastrutture. La Fiorentina ha ben chiara la prospettiva architettonica da percorrere: il nuovo stadio dovrà essere un’opera d’arte, una struttura che resti nella storia. La società è pronta a prendere in esame altre aree che non siano la Mercafir, ma in cambio del rispetto di un’area (fra i 60 e i 70 ettari) capace di ospitare un piano di insediamento che consenta la parità di bilancio a fronte di un investimento stimato in otre 300 milioni. In attesa delle autorizzazioni necessarie a proseguire l’approfondimento del piano di fattibilità (prossima riunione 27-28 ottobre) la Fiorentina ha richiesto al comune di ampliare i lavori al «Franchi» per ospitare postazioni lavoro per nuovi assunti. Altri sedici. Di questi tempi non sono pochissimi.

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