Vai Fiorentina, entra nella storia: una vittoria per il record stagionale di punti

Firenze, 4 ottobre 2015 - Tutti a caccia della Fiorentina. Chi l’avrebbe mai detto dopo sei giornate?. Sembra passato un secolo dalle perplessità sfociate in mugugni che avevamo accompagnato le prime uscite dei viola. Ora Fiorentina-Atalanta è la partita di cartello per merito di entrambe, soprattutto della squadra di Sousa. Ma proprio la ‘Dea’ è una formazione da non sottovalutare, guidata da una volpe esperta come Reja. Non per niente il tecnico viola ha avuto parole di stima nei confronti del collega.

E ricordando come è andata a finire contro un altro allenatore con i capelli bianchi – Ventura e il suo Torino – è bene non sottovalutare questo aspetto. Amche Paulo Sousa ha i capelli bianchi, per la verità, ma lui è un falso vecchio. E’ il nuovo che avanza e lo sta facendo a passo di carica. Quella carica che la Fiorentina non vuole perdere anche questa sera, nella partita forse più difficile, per la presenza di due avversari: uno sul campo, l’Atalanta, e l’altro ben più subdolo che si chiama euforia.

Sousa ha autorizzato i tifosi a sognare anche in grande, ben sapendo che la squadra deve sfruttare nel miglior modo possibile la spinta emotiva del «Franchi» che anche stasera promette di trascinare la squadra e il suo allenatore a riscrivere la storia della Fiorentina.

Storia con la ‘s’ maiuscola considerato che mai i viola hanno superato quota 17 punti nelle prime sette partite della stagione. Asticella fissata nelle stagioni 1934-’35 e 1955-’56 (ovviamente assegnando i tre punti). In quest’ultima occasione il finale fu trionfale visto che arrivò il primo scudetto.

Sognare non guasta, dunque, e per farlo Sousa vuole sfruttare anche l’onda lunga della vittoria ottenuta in Europa, ben sapendo che davanti c’è l’Atalanta che morde e fugge verso la porta avversaria con straordinaria efficacia e per fermarla servirà una prova di sostanza e un approccio alla gara senza sbavature. Ma su questo non ci sono dubbi: garantisce la grinta di Sousa. E, magari, con i gol di Kalinic, l’uomo del momento.