Fatture false per quasi 350mila euro, arrestato imprenditore cinese

L'uomo era già stato arrestato tre anni fa per il reato di evasione. Una volta libero ha ripreso a lavorare nel settore dell'abbigliamento, pur spostando il suo raggio d'azione

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Empoli, 6 maggio 2015 - Arrestato questa mattina dai finanzieri della compagnia di Empoli L.J., un imprenditore cinese 50enne residente ad Empoli ma che lavorava nella Zona del Cuoio, per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Firenze, Francesco Bagnai, su proposta del sostituto procuratore Gianni Tei della locale Procura della Repubblica, diretta dal procuratore Giuseppe Creazzo. L’arresto eseguito questa mattina, parte da un controllo fiscale su una ditta cinese eseguito dalla locale Agenzia delle entrate, che accertava l’omesso versamento dell’Iva.

Le indagini delle Fiamme Gialle empolesi, delegate dalla procura della Repubblica di Firenze, hanno permesso di accertare che la ditta cinese era intestata ad un prestanome compiacente e che l’amministratore di fatto era l’imprenditore cinese oggi tratto in arresto. L’odierna misura cautelare è stata adottata per l’emissione di fatture false per la cifra complessiva di euro 343.463, rilasciate da una ditta cinese, riconducibile a L.J., non più operativa e che non disponeva più neanche di una sede. L.J. non è nuovo ai reati fiscali. Infatti già tre anni fa, finanzieri dello stesso reparto lo avevano arrestato nell’ambito di una complessa indagine tributaria che aveva fatto emergere un’evasione di diversi milioni di euro. Una volta libero, pur spostando il suo raggio d’azione in provincia di Pisa, ha continuato a lavorare nel settore della confezione di capi d’abbigliamento gestendo “di fatto” diverse aziende che regolarmente omettevano di versare le imposte dovute all’Erario.

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