Mercoledì 24 Aprile 2024

Verso l'Expo 2015: "Siamo una macchina da guerra. Qui visitatori da tutto il mondo"

L’assessore Salvadori: ‘I nostri progetti e le strategie operative’

L'assessore Gianni Salvadori

L'assessore Gianni Salvadori

Firenze, 28 gennaio 2015 - «PER NOI sarà davvero un Expo lungo sei mesi, con un doppio palcoscenico: qui e a Milano». Per l’assessore regionale all’agricoltura e alle foreste Gianni Salvadori in realtà l’avventura è già iniziata da tempo, perché da oltre un anno lavora alla messa a punto dei tanti appuntamenti di questa fiera mondiale. Ma adesso siamo davvero al count-down.

Assessore Salvadori, che cos’è questa novità della durata?

«Le regioni italiane hanno la possibilità di allestire il loro stand all’intero del padiglione ufficiale per un massimo di 25 giorni, dopodiché devono lasciare il posto ad altri soggetti. Alla Toscana spetta dal primo maggio fino al 25. Così, per mantenere la nostra visibilità, abbiamo preso in affitto un bellissimo spazio di 400 metri quadrati in via Daverio, nel cuore di Milano e con un grande giardino, a disposizione delle nostre imprese per l’intero periodo di Expo da maggio a ottobre».

Chi e cosa ospiterà questo spazio?

«Sarà il luogo per la promozione dei nostri prodotti del territorio, le nostre eccellenze agroalimentari con degustazioni ed eventi ad hoc, ma anche la sede di incontro fra i nostri imprenditori e delegazioni dei paesi presenti a Expo».

Il sindaco Nardella sostiene che Firenze avrà una funzione di grande appeal per l’intero Expo.

«Come Regione cercheremo di presentare la Toscana nel suo insieme, come una sola grande squadra vincente. Ma non c’è dubbio che Firenze sia una sorta d’ammiraglia. Uno dei nostri slogan è ‘da secoli viviamo nel futuro’ e Firenze lo interpreta perfettamente. E’ la città del nuovo Rinascimento e del nuovo Umanesimo non a parole, ma con i fatti».

Grazie all’Expo nel 2015 la città aspetta un milione di turisti in più rispetto all’anno scorso.

«Per adesso possiamo fare solo previsioni. Ma certo è che siamo la sola regione che sta dialogando, e da un bel po’, con i tour operator di tutto il mondo che hanno comprato i biglietti dell’Expo. Per questo è nato Sharing Tuscany, un consorzio di imprese per gestire l’incoming, con l’offerta di ben 18 differenti itinerari. Siamo una macchina da guerra per intercettare tutti quelli che arrivano per l’Expo e portarli a vedere le nostre meraviglie».

Si spera nel turismo, ma soprattutto in quello di qualità.

«Esatto. Una delle nostre missioni è proprio quella di costruire un turismo dell’ospitalità, dove presentiamo la terra del buon vivere e che comprende tutto, dal paesaggio alla buon cucina, dall’arte alla cultura. Perchè per noi nutrire il pianeta significa andare oltre il corpo».

E oltre al turismo?

«Le opportunità sono tantissime. L’altra missione è avviare una serie di relazioni con paesi interessati alle nostre eccellenze in in ogni campo. Per esempio, a Milano saremo ospiti per una settimana in uno dei tre padiglioni cinesi».

La prospettiva?

«I nostri imprenditori potranno prendere contatti e proporsi su nuovi mercati. Stiamo attivando gli stessi rapporto con il Messico, l’Argentina, la Repubblica dell’Altaj in Russia, che è una regione con sei milioni di ettari coltivati. Insomma, le delegazioni dei nostri imprenditori potranno dialogare con i rappresentanti di tutti i 140 paesi presenti all’Expo».