Expo Rurale, torna l'appuntamento con la grande kermesse che fa scendere in campo l'agricoltura

Tutti i settori produttivi e le filiere della ruralità toscana sono presenti con animazioni dal vivo, farmers market e aree dedicate ai prodotti DOP e IGP / LE FOTO / L'INTERVISTA A IACOPO GALLIANI DI COLDIRETTI GIOVANI IMPRESA

Expo Ruralia

Pressphoto,Firenze Ruralia, mostra mercato su l'agricultura Foto Moggi Gianluca/NEWPRESSPHOTO

Firenze, 18 settembre 2014 - Torna l'appuntamento con Expo Rurale, la grande kermesse che fa scendere in campo l'agricoltura. Giunta quest'anno alla quarta edizione, Expo Rurale 2014 apre oggi al Parco delle Cascine. 

EXPO RURALE è il grande spaccato aperto al pubblico dedicato alla campagna e alla ruralità. Tutti i settori produttivi e le filiere della ruralità toscana sono presenti con animazioni dal vivo, farmers market e aree dedicate ai prodotti DOP e IGP: olivicoltura, viticoltura, cerealicoltura e colture erbacee, zootecnia, caccia, florivivaismo, pesca e itticoltura, foresta e boschi. Ricchissima anche la filiera Volti, racconti, esperienze e quella della Multifunzionalità. Expo Rurale 2014 è anche l'Altra Expo: FATTORIE APERTE in tutta la Toscana.

ORARI EXPO RURALE giovedì 12-20, venerdì-sabato-domenica 10-20, INGRESSO LIBERO.

Tante le esperienze e progetti di agricoltura sociale che trovano spazio ad EXPO RURALE. L’orto Galeotto, ossia orti verticali realizzati presso la casa Circondariale San Giorgio di Lucca dai detenuti stessi. Ad oggi sono 4 gli orti verticali realizzati all’interno dell’Istituto, i detenuti sono stati protagonisti attivi di questo progetto, infatti grazie al supporto del Gruppo Volontari Carceri della Misericordia, hanno seguito la progettazione e la costruzione delle strutture di sostegno degli orti, la produzione del terriccio, l’invasamento, le talee fino ad arrivare alla coltivazione degli ortaggi. Ad Expo Rurale venerdì 19 sarà presente anche un giovane immigrato detenuto che realizzerà un orto verticale all’interno della filiera della Multifunzionalità. Opportunità resa possibile grazie al direttore del Carcere, persona molto sensibile e decisa a percorrere il reinserimento sociale, il quale si è assunto una grande responsabilità per questa partecipazione. Per passare a: Le Rose di Sollicciano, un progetto sviluppato all’interno della Casa Circondariale di Firenze – Sollicciano, promosso dalla Regione Toscana e sviluppato da Ulisse Cooperativa Sociale, in collaborazione con la Cooperativa Valle Verde di Scandicci. Le rose, acquistate presso un importante vivaio pistoiese, vengono potate, invasate e coltivate all’interno del carcere, i tipi di rosa sono Dama di Cuori, Landora, Regin, Serenata, Antonella, Mr. Lincoln, Monsieur Gaujard, L’acquisto di una rosa di Sollicciano favorisce l’opportunità di integrazione e reinserimento sociale. Il progetto punta in alto e prevede per il futuro la produzione di più di 60.000 piante pronte alla vendita: perenni, aromatiche e sempreverdi e un’attività di olivicoltura che vede il coinvolgimento anche della Casa Circondariale Mario Gozzini di Firenze. Lo spazio si troverà sul piazzale delle Cascine all’interno del mercato della filiera corta. E ancora l’Orto Mistico, orto sociale, che offre un’esperienza lavorativa in ambito agricolo a persone diversamente abili. Il progetto, curato dalla Misericordia di Borgo a Mozzano (LU), è rivolto a giovani del territorio che, per caratteristiche personali, possono essere avviati all’agricoltura e ad attività collaterali, facendo conoscere loro, per la prima volta, una concreta esperienza lavorativa. Il gruppo di lavoro, sotto la supervisione di un educatore, è occupato 5 giorni alla settimana in tutte le mansioni riguardanti la cura dei giardini e la coltivazione degli orti del cinquecentesco convento di S. Francesco di Borgo a Mozzano, sede del Centro Accoglienza Anziani (RSA), proprietà della Fraternita di Misericordia. Il progetto di agricoltura sociale è svolto ripristinando terreni incolti o in disuso, riappropriandosi di tecniche di coltivazione, cercando vecchie "cultivar" locali da reintrodurre, sia tra le antiche mura del convento che in terreni incolti della zona. I prodotti ottenuti dal raccolto sono utilizzati nella mensa della casa di riposo. Un altro progetto di agricoltura sociale particolarmente prezioso per la comunità e le famiglie coinvolte è l’Orto Abile frutto del progetto “strutturare l’agricoltura”, progetto di agricoltura sociale volto all’inserimento di soggetti autistici. Il progetto, con scopo terapeutico e sociale, è volto al miglioramento della comunicazione e delle autonomie necessarie al funzionale inserimento nel contesto privato e sociale dei soggetti coinvolti e cerca di trasmettere gli elementi necessari per imparare a: strutturare lo spazio, il tempo, il materiale e il lavoro e rendere possibile una autonomia, seppur parziale, in alcune attività agricole. L’Associazione Percorso in Fattoria e ANGSA Lucca gestiscono il progetto presso la Fattoria Urbana Riva degli Albogatti - Lucca - Parco Fluviale Fattoria urbana La Fattoria urbana riva degli Albogatti, sede del progetto “strutturare l’ agricoltura”, possiede un Orto Frutteto didattico di oltre 7.000 mq. Ortaggi, coltivazioni sperimentali, vigneto, oliveto, frutteto e fiori selvatici inseriti in ambienti fruibili anche da soggetti con abilità diverse. Le parole d’ordine della Fattoria Urbano sono: valore ambientale, valore culturale e valore sociale. Il progetto è finanziato dal Piano Agricolo Regionale Misura agricoltura Sociale. ​AGRICOLTURA SOCIALE COSA E' riabilitazione, cura, formazione, educazione, rieduzione, apprendimento, esperienze, inserimento lavorativo, inclusione sociale, qualità della vita. Il progetto di Agricoltura sociale è promosso dalla Regione Toscana e prevede l'inserimento in attività rurali di persone che hanno una disabilità o un disagio. Il progetto si pone un obiettivo ambizioso ma assolutamente possibile: prendere in carico soggetti deboli, coinvolgerli nel progetto ed ottenere una loro partecipazione attiva alla vita sociale ed economica. Oggi l’attenzione nei confronti degli usi sociali dell’agricoltura nasce da motivi diversi: i sistemi sociali sono in difficoltà sia nell’assicurare risposte personalizzate che nel reperire risorse economiche; le relazioni parentali e di vicinato sono sempre più ridotte; i territori rurali sono sempre più abbandonati e meno curati.

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