Via libera alla fecondazione eterologa. La Toscana anticipa tutti

Approvata una delibera che disciplina l'uso dell'eterologa nei centri pubblici, privati e convenzionati. L'assessore Marroni: "Così si evita il far west". I risvolti: ogni coppia potrà avere più figli nati dallo stesso donatore biologico

Fecondazione assistita (Foto d'archivio)

Fecondazione assistita (Foto d'archivio)

Firenze, 28 luglio 2014 - La Toscana autorizza ufficialmente la fecondazione eterologa nei suoi centri pubblici, privati e convenzionati. La Regione ha infatti aprovato una delibera che consente la donazione di gameti per la procreazione assistita, recependo la sentenza della Corte Costituzionale che lo scorso aprile ha dichiarato incostituzionale la legge 40 che vietava l'eterologa.  Il governo non ha ancora dettato le linee guida nazionali, ma la Toscana, alla luce del recente pronunciamento della Consulta, ha deciso di mettersi in prima linea, partendo già da agosto. 

CONTRO IL FAR WEST - "La delibera riempie lo spazio di incertezze che si è aperto dopo la sentenza della Corte - ha spiegato Luigi Marroni, assessore alla Salute -. La Toscana ha perciò deciso di intervenire, dettando direttive certe destinate ai centri privati, privati accreditati e pubblici operanti in regione, in attesa delle determinazioni del Governo, per evitare un far west in una materia così delicata''. 

"UNA BUONA NOTIZIA" - "E' sicuramente una buona notizia che la Regione Toscana abbia deliberato di avviare la fecondazione eterologa nella propria Regione. Diventerà un punto di riferimento per tutte le coppie che a costi ridotti potranno accedere alla donazione dei gameti per ovviare alla loro sterilità", commenta Maria Paola Costantini, referente delle politiche sulla procreazione dell'associazione e legale di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, per cui ha sostenuto in giudizio le coppie ricorrenti anche in Europa, (recente la sentenza di vittoria).

"Ci auguriamo - continua Costantini - che il Ministero disponga con proprio decreto le Linee guida già previste dalla Legge perché ci sia omogeneità in tutto il territorio nazionale. Non vorremmo che le coppie di altre regioni fossero discriminate, e per fare questo ci aspettiamo che il Ministro integri anche la Procreazione Medicalmente Assistita tra i LEA. A questo proposito, è inutile e controproducente ogni passaggio parlamentare che frapponga ulteriori ostacoli, considerato che come ha dimostrato la Toscana esistono tutte le norme di protezione delle coppie, dei nati e dei donatori".

Secondo gli esperti, «ogni coppia che accederà alla fecondazione eterologa potrà avere più figli nati dallo stesso donatore biologico».

IL PARERE DELL'ESPERTO - La Delibera della Regione Toscana sull'eterologa "va nella direzione di colmare un vuoto tecnico e di garanzie per i cittadini che verosimilmente non sara' definito per molto tempo", mentre conferma "come non fosse necessaria alcuna 'via parlamentare' di recepimento ne' di modifica delle regole" riguardo ad alcuni punti centrali, quali l'anonimato e la gratuita' delle donazioni. E' quanto osserva Gianni Baldini, avvocato, docente di Biodiritto a Firenze ed esperto incaricato dalla Regione di seguire la materia. 

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