Escono gli alunni, suo figlio non c’è. La mamma denuncia: «Un incubo»

Il bambino, 6 anni, era «scappato» ed era andato a casa da solo

L'ingresso della scuola Colombo alla fine delle lezioni (Marco Mori/New Press Photo)

L'ingresso della scuola Colombo alla fine delle lezioni (Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 3 ottobre 2015 - «Ho avuto una crisi di nervi, tremavo tutta e avevo paura. Credo sia il peggior incubo che possa venire a un genitore». Ha la voce rotta dall’emozione e dalla tensione accumulata nelle ultime ventiquattro ore la mamma di 36 anni che due giorni fa ha vissuto una brutta esperienza, per fortuna terminata senza gravi conseguenze. Giovedì pomeriggio la giovane donna è andata insieme alla cugina a prendere all’uscita di scuola i suoi due figli, entrambi iscritti all’elementare Colombo. Una volta arrivate sul posto hanno individuato immediatamente la bimba, che frequenta la terza. Nessuna traccia invece del secondogenito, di appena sei anni. «Ho iniziato a sudare freddo. Abitiamo da pochi mesi in via Castelnuovo Tedesco, in un alloggio che ci fornito il Comune. La scuola dista poche centinaia di metri, ma è necessario fare il giro da via Baracca. Mio figlio non si vedeva, tutti i genitori uscivano, mano nella mano con i propri cuccioli e il mio sembrava scomparso. Ho chiesto al bidello dove fosse la maestra, magari era ancora con lei. Ma mi ha detto che se ne era andata. Credevo di impazzire. Non sapevo più che fare».

La donna è in preda al panico. E non riesce a ragionare lucidamente. Un sentimento che ogni genitore riesce a comprendere. «Mia cugina ha preso in mano le redini della situazione ed è corsa a casa. Tra l’altro pioveva a dirotto e questo, ovviamente, non faceva che aumentare la mia ansia».

Pochi minuti dopo lo squillo del cellulare. Il figlio era tornato, da solo, a casa. È stato visto dal vicino, che lo ha fatto accomodare nel suo alloggio. «Ho subito avvertito i carabinieri, perché quello che mi è successo è gravissimo. E se mio figlio fosse stato rapito? O se, più semplicemente, fosse rimasto coinvolto in un incidente stradale? Via Baracca è un via vai incredibile di auto. Ho sporto denuncia perché non voglio che ciò che ho provato io possa capitare ad un’altra mamma».

Non si sottrae alle proprie responsabilità il dirigente scolastico della Colombo, Eda Bruni. «Ho trascorso tutta la mattina per spiegare ai carabinieri l’accaduto. È un fatto increscioso, non posso né voglio negarlo. Verranno presi i necessari provvedimenti. Il bimbo, questo va ammesso, è un po’ discolo. Anche stamani (ieri per chi legge) ha cercato di scappare. Ma questo non può essere una giustificazione. I genitori ci affidano i loro figli e noi abbiamo il dovere di vigilare su di loro. Questo è il nostro compito principale, per certi versi persino più importante di insegnare loro geografia o storia».

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