Erasmus, Toscana regione a forte vocazione europea

Sono 1.883 gli studenti universitari partiti dalla Toscana, mentre sono 1.713 quelli ospitati. L'ateneo toscano più gettonato dagli 'ospiti' è Firenze, seguito da Pisa e Siena

La presentazione festival di Europa (Pressphoto)

La presentazione festival di Europa (Pressphoto)

Toscana, 27 aprile 2015 - Cresce la vocazione europea della Toscana anche grazie alla sempre più massiccia partecipazione al programma Erasmus. Solo nel 2014 gli studenti universitari partiti dalla Toscana sono stati 1.883 (1.357 per studio e 526 per tirocini in imprese europee), mentre 1.713 quelli che sono stati ospitati. I numeri sono stati resi noti nel corso della presentazione della terza edizione del Festival d'Europa, in programma dal 6 al 9 maggio, al quale partecipa anche Indire. L'Università più coinvolta, tra i 16 istituti di istruzione superiore toscani, è quella di Firenze (779 studenti in uscita) che nella classifica tra i primi 100 atenei presenti nel programma Erasmus occupa la 17/ma posizione.

Da Pisa sono invece usciti 631 studenti e 264 dall'Ateneo di Siena. Nella città del Palio, dal 2007 al 2014, sono stati forniti corsi intensivi di lingua italiana a oltre 3.000 studenti stranieri vincitori di una borsa di studio Erasmus per l'Italia. Lo studente che aderisce a Erasmus ha un'età media di 23 anni e mezzo, e in sei casi su 10 è una studentessa. Le destinazioni scelte da circa il 70% degli studenti, che restano all'estero per una media di 7 mesi, sono Spagna, Francia, Germania e Regno Unito. Chi invece sceglie il periodo di 5 mesi di solito privilegia la Germania, seguita da Belgio, Paesi Bassi e Svizzera. Sull'educazione e la formazione dei giovani si è soffermata Cristina Giachi, vicesindaca e assessora del Comune di Firenze, intervenuta alla presentazione del Festiva d'Europa, secondo la quale occorre «far diventare l'Europa non soltanto un tema di ingegneria istituzionale ma anche un argomento dell'agenda quotidiana dei cittadini. Il lavoro con le scuole, le università, le collaborazioni con tutte le istituzioni, gli eventi culturali sono fondamentali per far diventare patrimonio della consapevolezza di ciascuno l'idea di appartenere ad una comunità più grande del nostro Paese». Un'Europa che oggi più di qualche decennio fa, ha spiegato l'assessore regionale all'educazione Emmanuele Bobbio, «deve puntare sull'educazione di quanti oggi nascono già cittadini europei»

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