Vini, il Chianti classico compie 300 anni e si candida come patrimonio dell'Unesco

A Firenze si celebra la presentazione del bando del 1716 di Cosimo III che delimitava le zone di produzione. Il ministro Martina: "Siamo pronti a lavorare per la candidatura del Chianti"

Blitz del premier Renzi all'iniziativa per i 300 anni del Chianti Classico

Blitz del premier Renzi all'iniziativa per i 300 anni del Chianti Classico

Firenze, 24 settembre 2016 - A Firenze si celebrano, con un doppio appuntamento, i 300 anni dalla presentazione del bando del 1716, a opera del granduca Cosimo III de' Medici con il quale si delimitavano le zone di produzione vincola del Chianti, corrispondente all'attuale territorio del Chianti classico, del Pomino (Chianti Rufina), del Valdarno di Sopra e di Carmignano. Il bando costituisce una sorta di Docg ante litteram ed è il primo esempio di delimitazione di una zona di origine dei vini in Italia.

In mattinata si è svolta una cerimonia in Palazzo Vecchio, nel corso della quale è stata espressa dai presidenti dei quattro consorzi, Sergio Zingarelli ( Chianti classico), Federico Giuntini ( Chianti Rufina), Fabrizio Patresi (Carmignano) e Luca Sanjust (Valdarno di sopra).

«Abbiamo coniato lo slogan '300 anni e nemmeno una penna bianca - ha ricordato Zingarelli - riferendoci al simbolo del Gallo nero che contraddistingue il consorzio del Chianti classico da quando nacque nel 1924. Ci sentiamo ancora molto giovani e molto propositivi. Per questo negli ultimi anni abbiamo portato modifiche importanti al nostro disciplinare e introducendo una nuova categoria al vertice del Chianti classico: la Gran selezione, che sta andando molto bene sui mercati. Il Gallo nero diventa così sempre più un elemento di differenziazione rispetto agli altri territori italiani». Ma, ha detto ancora Zingarelli, «non ci fermiamo qui e oggi presenteremo ufficialmente anche la candidatura del nostro territorio a patrimonio Unesco dell'umanità, e la costituzione di un distretto rurale del Chianti».

La candidatura all'Unesco è stata presentata nel pomeriggio, alle 18, nel corso dell'incontro su "Il futuro del Chianti Classico".

"Siamo pronti a lavorare per la candidatura del Chianti", che corrisponde al territorio dell'attuale Chianti classico, "a Patrimonio dell'Unesco, credo che sia un atto doveroso che possiamo fare insieme per rappresentare al massimo livello una storia di eccellenza come quella del Chianti. Prendersi questo impegno per celebrare i 300 anni di questa esperienza è una scommessa sul futuro che dobbiamo vincere insieme". Così, il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina in un videomessaggio, anticipato dal Ministero, inviato in occasione della candidatura a patrimonio dell'umanità del territorio del Gallo nero. 

Blitz in serata anche del presidente del Consiglio Matteo Renzi, al Teatro dell'Opera di Firenze, «per fare gli auguri al Chianti Classico per i suoi 300 anni», come annunciato in un tweet dal Consorzio Chianti Classico.

Nella sua apparizione il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha affermato rivolgendosi ai produttori del Chianti Classico che il vino italiano - le cui esportazioni ammontano oggi a 5,5 miliardi - «è ancora troppo poco e abbiamo ampi spazi di miglioramento», deve arrivare «entro il 2020 a 7,5 miliardi di export». «La qualità del nostro vino è almeno pari, ma io dico migliore - ha proseguito Renzi - dei nostri cugini francesi. Rispetto a loro noi non abbiamo saputo far squadra negli ultimi venti/trent'anni. Non abbiamo fatto ciò che loro hanno fatto con grande visione e strategia: ora dobbiamo fare di più e meglio». A questo proposito il premier ha ricordato come in Cina «è bastato mettere qualche bottiglia di vino su internet che 100 milioni di cinesi sono corsi ad acquistare almeno una bottiglia, 51 milioni di loro per la prima volta». «Il governo dà molta importanza al vino e più in generale al settore agroalimentare - ha proseguito Renzi - siamo al vostro fianco, noi ci siamo».

Poi, dopo aver ribadito della sua presenza al compleanno del Chianti e quella di tutto il Paese, Renzi ha salutato augurando «buon compleanno, viva il Chianti, viva l'Italia e perché no, viva Firenze».

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