Toscana, 13 novembre 2013 - Secondo la Cgil Toscana sarebbero state decine di migliaia le persone che hanno aderito oggi in Toscana all'appello di Cgil-Cisl-Uil scendendo in piazza in tutti i capoluoghi della regione, con presìdi e comizi. A Piombino per esempio lo sciopero si è tradotto in una vera e propria “catena umana” mentre a Firenze un lungo corteo ha sfilato per le strade del centro culminando in piazza Ognissanti. “Una risposta che afferma le nostre ragioni al di là di ogni aspettativa. Ora sta al governo trarne le conseguenze”, commenta il Segretario Generale di Cgil Toscana Alessio Gramolati.

Gli slogan scanditi dai sindacati recitavano: “Più equità e più giustizia”, “no a far pagare il conto sempre al lavoro dipendente e ai pensionati”, “meno tasse sui lavoratori”, alcune tra le richieste arrivate dalle piazze. La mobilitazione aveva come obiettivo la modifica della Legge di Stabilità che il governo sta varando.

A Firenze i lungarni si sono riempiti di persone, bandiere e musica, fin dall'inizio della manifestazione (ore 9,30), e nel comizio in piazza Ognissanti è stata lasciata la parola, tra gli altri, a un operaio della Pirelli di Figline, Marcello Gostinelli della Fiom Cgil.

A Piombino, in provincia di Livorno, nel mezzo della suggestiva “catena umana” dove migliaia di persone si sono prese per mano, erano presenti anche centinaia di studenti, che indossavano la maglietta con la scritta “Piombino non deve chiudere” a sostegno della locale acciaieria Lucchini.

A Massa, al termine di un corteo lungo e composito, ha concluso il comizio Nicola Nicolosi, segretario nazionale Cgil: “Il messaggio che arriva dalle nostre manifestazioni è chiaro - spiega -: i temi del lavoro, della crescita, dello sviluppo, dell'occupazione e delle pensioni sono quelli più sentiti dalla gente. Il lavoro va rimesso al centro, ora chiediamo alla politica di tirare fuori quel coraggio che finora è mancato”.