Firenze 13 settembre 2013 - “Arriva la cultura dello scambio e si aprono i palazzi delle Istituzioni”. Parole con cui il presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci,  nella sala “Luca Giordano” di Palazzo Medici Riccardi, ha aperto oggi l'incontro “Toscana Romania senza frontiere, anche in economia”.

Un incontro voluto non solo per festeggiare un anno di vita della trasmissione televisiva   prodotta dalle emittenti “Toscana Tv” e “Tvs Brasov”, ma anche per promuovere 'l'importanza e l'efficacia degli scambi sociali e culturali tra i due paesi' dalla comune origine latina.

Toscana Romania senza frontiere” è la trasmissione nata grazie a Daniele Magrini, direttore di Toscana Tv e a Ovidiu Gradinar, il collega rumeno di Tvs Brasov, per sostenere l'integrazione dei “nuovi toscani' provenienti dalla Romania in Italia; le opportunità economiche che possono nascere dagli scambi tra i due paesi.

“E' ormai una realtà di fatto, dettata dalla stima dei numeri - ha detto Eugen Serbanescu, console generale della Romania – Sono18 mila solo a Firenze e 110 mila in tutta la Toscana i rumeni che risiedono e che lavorano  con proficuità contribuendo alla crescita del Pil nazionale”.

Ma non si può parlare di economia se prima non si favorisce l'integrazione culturale. Anche con  “lo scambio di prodotti tipici locali e di qualità – ha sottolineato Silvia Burzagli direttore dell'Agenzia Toscana Promozione – di esperienze professionali. Esperienze che devono anticipare gli scambi commerciali e aziendali”.

E' toccato a Marius Cristian Cristea, consigliere economico dell'ambasciata rumena in Italia, riportare i dati riguardo alla stima degli investimenti del suo paese in Italia e viceversa.
 

“Grandi operatori come Enel -ha specificato Cristea- hanno investito in Romania nel settore Eolico e fotovoltaico.  Altre aziende, nel settore manifatturiero, immobiliare e agricolo Viceversa sono 44.817  le società con capitale rumeno che hanno investito in Italia nel settore edile, del commercio, manifatturiero.

Presenti all'incontro anche Stefan Stanasel, presidente del coordinamento nazionale rumeni in Italia, Carlo Longo di Confindustria Romania; Renzo Masi, assessore al Comune di San Casciano Val di Pesa ha raccontato l'esperienza del 29 maggio scorso quando una delegazione di tre paesi del Chianti si è recata in Romania portando con sé i prodotti tipici: l'olio, il vino, la pasta di 'grano antico'.  Nell'occasione anche un incontro con il Primo Ministro e il Ministro dell'Agricoltura rumeni.