Giovedì 18 Aprile 2024

Divorzio breve, c’è già il pienone: bastano 16 euro per dirsi addio

Exploit di prenotazioni: ecco i numeri. E non serve neppure l’avvocato

Divorzio

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Firenze, 31 gennaio 2015 -  «PRONTO, Comune di Firenze? Vorrei divorziare». E’ finita la Guerra dei Roses, il film di Michael Douglas dove marito e moglie lottavano come furie tra avvocati e vendette trasversali. Adesso anche Firenze è Las Vegas, si fa per dire, e in applicazione della legge nazionale 162 del 2014 è possibile separarsi e divorziare consensualmente in Comune con soli 16 euro e senza passare dal tribunale. A inizio anno, inoltre, in applicazione dell’articolo 12 del decreto, non occorre nemmeno l’assistenza di un avvocato. La nuova norma in città ha già provocato un ‘overbooking’ di richieste. Come spiegato dall’ufficio servizi demografici, le prenotazioni sono in constante aumento, tanto da essere complete fino a metà marzo con 39 divorzi programmati.

A FIRENZE il primo accordo di convenzione, con l’assistenza di un legale, è stato trascritto a fine ottobre. Da allora sono stati definiti con questa procedura nove divorzi, mentre altri otto sono stati seguiti da dicembre solo dall’ufficiale di stato civile. L’unico interrogativo che rimane adesso riguarda la capacità del Comune di sostenere il servizio. La norma rappresenta infatti una novità per gli uffici comunali, che già adesso si trovano ad affrontare un vero e proprio assalto da parte delle coppie ‘scoppiate’. L’applicazione della legge su divorzio e separazione consensuali è stata seguita e sollecitata da Maria Federica Giuliani, presidente della commissione cultura in Comune.

«Si tratta di un’opportunità importante - ha detto il consigliere Pd Maria Federica Giuliani - per la semplificazione della giustizia civile e per permettere alle coppie di affrontare un momento difficile mantenendo buoni rapporti. Già chi decide di lasciarsi vive una situazione dolorosa. Credo che la prospettiva della semplificazione sia di aiuto anche da un punto di vista umano». Con questo sistema, la coppia ha l’opportunità di semplificare procedure e ridurre i costi, a patto di trovare piena condivisione nei contenuti della separazione. Come è evidente, non tutti possono accedere al cosiddetto ‘divorzio veloce’ o meglio ‘low cost’, visto che si dovranno aspettare comunque tre anni per l’addio definitivo. Ovviamente occorrono dei requisiti per accedere alla procedura in Comune, oltre alla richiesta consensuale di cessazione del rapporto. Non devono esserci figli minori, incapaci, portatori di handicap o non autosufficienti economicamente. Non devono essere presenti patti di trasferimento patrimoniale e il matrimonio deve essere registrato o trascritto nel Comune a cui si chiede la cessazione del rapporto.

PER FARE richiesta basta compilare un modulo, prendere appuntamento con l’ufficiale di stato civile e pagare 16 euro. Sotto la supervisione dell’assessore Federico Gianassi, la direzione Servizi demografici si è subito organizzata per adempiere al meglio alle nuove disposizioni in materia di ‘divorzi veloci’. E’ stato quindi incaricato un apposito ufficio che dà informazioni dirette agli avvocati e ai cittadini sulle novità della legge. Inoltre si possono trovare tutte le indicazioni sulla rete civica del Comune e telefonando al centralino del Comune (tel. 055.055).