Le sei discoteche fiorentine scomparse ma che non dimenticherai mai

Happy land, Maracanà... Un tuffo nel ritmo del passato, tra gli anni Ottanta e Novanta

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Firenze, 8 ottobre 2015 - Meteore che hanno lasciato una lunga, e nostalgica, scia di ricordi. Sono i locali che andavano in voga negli anni '90 a Firenze e che fino al duemila, e qualcuno anche oltre, hanno fatto divertire migliaia di giovani.

Nomi storici di luoghi dove almeno una volta, volenti o nolenti, i fiorentini hanno passato una serata. Nottata, meglio: alla fine l'obiettivo era fare banda e tirar tardi.

Perché dal "Central Park" o dal "Meccanò", (i' Mecca!) il rientro a casa a mezzanotte non era contemplato. La serata iniziava a quell'ora. Al "Maracanà" meno che mai. Questa era forse la discoteca dove i più andavano a notte inoltrata. Praticamente all'alba.

Grande folla per altri locali ("Villa Kasar", poi "Esco pazzo", vi dice nulla?) dove era il venerdì il re delle notti: camicia e tracce di capelli nel gel, lui, tacco, anche aggressivo, e ciuffo laccato, lei, e via verso la serata revival o quella tamarra. Perché ora lo possiamo pure dire: il tamarro la faceva da padrone.

Molte discoteche, o di locali viene in mente il "Transilvania", chiuso, cambiavano programma a seconda del giorno della settimana per cui c'era ampia scelta fra vari generi musicali.

Poi c'era l' "Happy land". Roba da pischelli in libera uscita la domenica pomeriggio: femmine con gli occhi a cuore, maschi distratti e con l'orecchio alla radiolina per seguire la Viola. Il venerdì si trasformava nel "Torquemada", target 18-25. Dance floor mai dimenticata soprattutto per le apparizioni del Principe Maurice.

Si può dire che Campi Bisenzio fosse davvero una méta ambita per diciotto-ventenni in quegli anni.

Parafrasando De Gregori: "A raccontarlo oggi non sembra neanche vero".

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