Il David "americano" spopola nel cortometraggio in Rete

Due studenti della Florida realizzano un cartone animato da centinaia di migliaia di visualizzazioni

Il David nel cortometraggio

Il David nel cortometraggio

Firenze, 10 maggio 2016 - Le dimensioni contano certo… ma tutto è relativo. E allora anche per il David di Michelangelo, da sempre al centro di critiche, disquisizioni e considerazioni sulla grandezza limitata della sua «virilità» si riaccendono le speranze. Così almeno la pensano gli autori del cortometraggio «The D in David» (titolo in cui si presume che D stia per l’iniziale inglese dell’organo maschile). Un video che è in rete da cinque giorni e che sta facendo un boom di click (già 4600 visualizzazioni).

Lo hanno realizzato Michelle Yi e Yaron Farkash, una studentessa e uno studente del Ringling College of Art and Design (Department of Computer Animation) di Sarasota in Florida (Stati Uniti), presentandolo come tesi di laurea.

Nel video ecco che il capolavoro michelangiolesco, in mostra all’interno della Galleria dell’Accademia (in realtà popolata nel corto anche da grandi opere di altri celebri musei), si trova deriso da tutti i suoi «colleghi».

Lo prende in giro persino un puttino, che, pur essendo abituato alle sue dimensioni «da bambino» non manca di additare quelle, così misere, del David. E allora, via alla fuga, fra ritratti che gridano allibiti al suo passaggio (l’Urlo di Munch), immagini sacre che alzano le mani in segno di stupore (la leonardiana Ultima Cena) e opere contemporanee a dir poco… ambigue. Scappando da una sala all’altra, il David raggiunge un’uscita d’emergenza e cerca rifugio in un negozio di intimo, alla disperata ricerca di un paio di mutande.

Ma, sorpresa, qui c’è lo guarda con occhio interessato. Sono i manichini al femminile della boutique, che finalmente hanno l’occasione di scoprire il «lato D», dopo anni fra «colleghi» asessuati. Così il David ritrova finalmente tutto il suo orgoglio maschile e la fiera postura originaria. Ai manichini «uomini» invece non resta che guardarlo con ammirazione. E con tanta invidia per quel lato D che a loro manca: sarà un po’ piccolo certo, ma è sempre meglio che nulla. 

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