Firenze, 11 giugno 2013 - Un caffè da cantare, guardare al cinema, dipingere, raccontare e, soprattutto, da gustare. Prendiamoci una pausa da tutto e dedichiamoci a  quella bevanda profumata che da sempre accompagna l’intervallo quotidiano dallo studio o dal lavoro. Non a caso si chiama “Pausa caffè” la seconda edizione del festival sul tema organizzato a Firenze giovedì e venerdì.

La due giorni (oltre 20 eventi, 30 realtà del settore coinvolte da tutta Italia, e 20 caffè speciali in degustazione gratuita) si terrà alla biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo 26), nella nuova sede dello IED – Istituto Europeo di Design (via Bufalini 6 R); alle Murate (piazza Madonna della Neve) e all’Istituto Agronomico per l’Oltremare (via A.Cocchi n.4). Il festival è dedicato a tutti coloro che amano il caffè così tanto da avere la curiosità di esplorare ogni orizzonte oltre la tazzina.

Tra gli eventi clou ci sono viaggi sensoriali gratuiti tra oltre otto postazioni di assaggi di caffè; le finali del sesto Campionato “Cup Tasters 2013” di assaggiatori di caffè e la seconda edizione di “Latte Challenge”, sulle decorazioni di cappuccini. Non mancheranno cene a tema e incursioni nel cinema, nella musica e nel viaggio.
La manifestazione è ideata dal coffee expert Andrej Godina e da Francesco Sanapo, campione italiano caffetteria 2013 che ci ha svelato in anteprima alcuni segreti della bevanda più bevuta al mondo dopo l’acqua.

Dove si coltiva il caffè e quante specie ne esistono?
(risponde Francesco Sanapo) “La fascia centro equatoriale è la più adatta alle piantagioni di caffè, di cui ne esistono due specie botaniche, arabica e robusta. Ma dobbiamo pensare al caffè un po’ come al vino. Anche se il vitigno è lo stesso, il risultato finale sarà diverso a seconda del terreno, del clima, della lavorazione finale”.

Dopo che il chicco è stato raccolto come può essere trattato?
“Con il metodo naturale dell’essiccazione al sole oppure per immersione. Il frutto può essere lavato e tirato fuori prima della fermentazione”.

Il passaggio successivo della tostatura deve seguire un iter particolare?
“in effetti dopo che il caffè viene tostato occorre seguire una seconda fase di degassazione, che duri almeno 4 giorni. Poi si può preparare il caffè. Ricordiamoci che si tratta di un prodotto naturale e che si deve bere fresco”.

Passiamo alla preparazione, quanti metodi esistono?
“Espresso, moka, infusione e syphon, dove la bevanda si porta a ebollizione con due ampolle di vetro. E’ curioso, nonostante sembri il caffè più leggero, la maggior quantità di caffeina è contenuta nelle infusioni”.

Il modo più strano in cui ha preparato il caffè?
“Seguendo le regole della cucina molecolare ho trasformato il liquido in sfere e ho formato un ‘caviale-caffè’, da mangiare e non da bere”.

Nel suo rapporto con il caffè, quale momento ricorda con più emozione?
“Di sicuro la raccolta. In Costa Rica ci alzavamo all’alba per andare nelle piantagioni. Le piante di caffè si trovavano su pendenze assurde, tanto che ci dovevamo legare con dei cinturoni di cuoio all’arbusto per raccogliere le bacche senza che ci capitasse di cadere”.

L’abbinamento migliore?
“Il latte, l’ingrediente che poi ha permesso di creare quella stupenda bevanda che è il cappuccino”.
Il programma completo di “Pausa caffè festival” è consultabile sul sito www.caffetteriadelleoblate.it, su fb e twitter Pausa Caffè. Ingresso Libero.

Laura Tabegna