Firenze 11 giugno 2012 - Come riconoscere un olio di oliva extravergine? Senza addentrarsi nella chimica, un consumatore può fare affidamento innanzitutto sul sapore anche senza essere assaggiatori professionisti, poi guardare alla brillantezza che non deve essere eccessiva, ma anche al prezzo che non può essere inferiore ai cinque euro, oltre naturalmente a leggere con attenzione l'etichetta. Lo dice l'esperta Simona Toni, tecnico del Consorzio per la tutela dell'Olio extravergine di oliva Toscano Igp.
 

''La contraffazione di un olio aggiungendo clorofilla o quant'altro - sottolinea - è una frode alimentare vera e propria. Il trattamento cosmetico è comunque facilmente riconoscibile dal gusto, in quanto manca il tipico sapore fruttato. Altra cosa è quando sono stati miscelati oli differenti o un olio è stato allungato con uno più scadente, vecchio o esausto''.

Secondo l'esperta, ''in questo caso è più difficile riconoscere la manomissione, specie se questi oli scadenti sono stati rettificati attraverso processi di deodorazione o per toglierne i difetti. Allora solo la chimica può dire con certezza cosa ci sia dentro una bottiglia. La maggior parte degli extravergine in commercio, a livello chimico, e' in linea e non a caso per l'olio contraffatto alla clorofilla e' stato scelto un canale di vendita anomalo come il 'porta a porta'''.
 

Un buon consiglio, afferma Toni, ''è quello di diffidare da prezzi eccessivamente bassi ed è bene leggere attentamente l'etichetta per vedere se un prodotto è 100% italiano. Un'altro cosa che ci deve far sospettare è l'eccessiva brillantezza di un olio anche se il prodotto e' stato filtrato'