Firenze, 23 maggio 2012 - C’era un’antica strada romana che collegava Bagno a Ripoli a Rignano e forse il suo proseguimento permetteva di percorrere in poco tempo il tragitto Fiesole-Arezzo.
Potrebbe essere la via militare che il console Caio Flaminio fece costruire nel 187 a.C. - quando Firenze ancora non esisteva - per accelerare i collegamenti tra nord e sud.

Ne è sicuro Alessio Salvini, un appassionato di archeologia da 30 anni, che sta dedicando il proprio tempo libero alla scoperta di un pezzo di storia da approfondire e tutelare.
Percorrendo più volte questa direttrice viaria e facendo dei saggi, anche con gli studenti dell'Università di Firenze, Salvini è riuscito a individuare numerosi tratti di questa presunta strada romana che seguono tutti una stessa rettilinea con solo 3 tornanti verso Arezzo per circa 9 chilometri e tutti hanno la medesima caratteristica: sono larghi 2,36 metri, ossia 8 piedi romani, cioè la misura minima imposta per la costruzione delle strade romane extraurbane per permettere lo scambio di due carri da trasporto. In alcuni punti ci sono degli scoli per l'acqua piovana, in altri accorgimenti per evitare lo scivolamento degli zoccoli dei cavalli nelle zone di pendenza.

“Alcuni tratti sono ben conservati – spiega lo studioso per passione -, come 300 metri di strada lastricata che collega il cimitero di Bagno a Ripoli con la vecchia chiesa di Santa Maria a Quarto. Altri invece sono rimasti sepolti e per trovarli abbiamo dovuto effettuare dei saggi. In altri punti poi i tratti sono messi in costante rischio dal passaggio di trattori e cingolati”.  

L’esistenza di un’antica strada romana è ancora oggi tramandata oralmente dagli anziani ripolesi e quando l’Arno è in secca ben si vede una pigna all’altezza del Girone che probabilmente sosteneva uno dei tanti archi del ponte con il quale la via attraversava il fiume. Che si tratti dell’”antico ponte de’ fiesolani” citato dal Villani, cronista fiorentino del ‘300?

Non solo: lungo il tragitto all’altezza di Casa La Noce ci sono anche dei resti che potrebbero far pensare a un antico insediamento. Qui Salvini ha trovato una moneta del II secolo a.C., ora conservata in Soprintendenza.
Lo studioso è anche riuscito a unire delle antiche mappe del ‘700 e a ricreare graficamente quella che potrebbe essere l’antica via. “Vorrei fare anche un’indagine subacquea in Arno per trovare e studiare altre pigne del ponte” dice. Il suo obiettivo è continuare gli studi sulla strada, tutelarla, fare degli scavi nell’insediamento per accertare la datazione e una nuova pubblicazione dei suoi studi. Il tutto per proteggere quello che potrebbe essere un pezzo di antica e preziosa storia italiana che passa da Bagno a Ripoli. Per contattare lo studioso, [email protected].

Manuela Plastina
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