Firenze, 28 agosto 2013 - AVEVA fondato il Florence Film Festival, dedicato al cinema indipendente. Poi, insieme a Carlo Caldini, Paolo Galli e Giorgio Birelli e aveva fondato anche il Gruppo 9999 che tra i “movimenti radical” anche oggi è riconosciuto a livello internazionale. Era un famoso architetto fiorentino, Fabrizio Fiumi, morto ieri, 27 agosto, a Los Angeles dove abitava da anni.


Capelli bianchi fin da giovanissimo, un viso bello e scolpito, gli occhi chiari: Fiumi aveva 70anni ed era stato esponente dell’avanguardia culturale nella seconda metà degli anni ‘60. L’uomo e il suo ambiente erano al centro della ricerca del Gruppo 9999 che nei suoi progetti esprime l’ipotesi fondamentale di un equilibrio tra progresso scientifico e natura. Sua l’idea di una tecnologia sofisticata, purificata da rifiuti e inquinamenti, che opera solo a servizio e protezione dell’uomo e del suo ambiente. Una serie di mostre espongono alcuni suoi progetti: al Mak Center di Los Angeles; è quasi pronta quella di Chicago alla Graham Foundation; a Oslo si inaugurerà il 19 settembre alla Triennale di Architettura.

 

Fiumi con Caldini e Bolognesi nel febbraio ‘69 aprì il mitico “Space Electronic”, in origine uno spazio multimediale dedicato alla sperimentazione, alla musica, al teatro, alle arti visive. E in diretto contatto un fiorire di happening e forum di rilievo internazionale come concerti dei Canned Heat, Atomic Rooster, Van Der Graaf Generator, Living Theatre. Oggi gli amici Mario Bolognesi, Carlo Caldini, Giorgio Birelli, Bruno Casini, Mario Preti, Paolo Coggiola, Andrea Gigli, Gianni Pettena, Lucia Galli, gli esponenti del movimento dei “Radical” (cioè Archizoom, Ufo, Superstudio, 9999, Ziggurat), sono sprofondati nel dolore, vicini alla moglie Terry e ai figli Elettra, Morgan ed Eugenia.
Titti Giuliani Foti