Firenze, 23 ottobre 2012 - Le distanze si possono e si devono ravvicinare. Ci vuole costanza, voglia e anche motivazione: per questo e molto altro è arrivato il traguardo del decimo anno di programmazione del Florence Queer Festival, che insieme agli anni festeggia due parole anche troppo abusate: cultura e impegno sociale.

Torna il Queer Festival con un programma che spazia tra fiction e documentario articolato in trenta titoli, e privilegia pellicole indipendenti e anteprime, dal 25 al 31 ottobre la rassegna di cinema, arte, teatro e letteratura a tematica Lgbti diretta da Bruno Casini e Roberta Vannucci, che aprirà una finestra sul tema della diversità.

Bruno Casini è veramente da citare, è motore: silenzioso, colto e discreto che da sempre si è votato a un impegno difficile, quasi una sfida che oggi ha vinto. Presente la coordinatrice delle attività cinematografiche di Fondazione
Sistema Toscana Mediateca, Stefania Ippoliti.

Trentadue film, 11 anteprime europee, la rassegna sul cinema ‘Lgbti’ in programma dal 25 al 31 ottobre.

Il festival sarà inaugurato dall’anteprima europea ‘Taking chance on God’ di Brendan Fay, documentario sulla vera storia di John Mcneill, sacerdote gesuita, pioniere del movimento di liberazione dei diritti delle persone Lgbti. Tra i film della prima giornata anche la versione3D del film Matthew Bourne’s Swan Lake di Ross MacGibbon sul celebre coreografo inglese Matthew Bourne che reinterpreta con un corpo di ballomaschile, il Lago dei cigni di Tchaikovsky.

Il programma presenta il focus ‘Fede e omossessualità’’, due film, le sezioni dedicate alla cinematografia contemporanea, dodici film, e ai documentari, anche questi dodici tra cui, da segnalare, l’anteprima nazionale di Jobriath A.D. di Kieran Turner sull’omonimo cantante, rockstar esponente del glam rock anni ‘70. Tra le novità la sezione ‘Vintage’, dedicata ai grandi classici, film cult della cinematografia Lgbti, con 6 titoli selezionati. Molti gli eventi collaterali di musica, teatro, libri tra cui la mostra personale dell’artista e attivista Zanele Muholi, al centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, dal 24 ottobre.

"Il Florence Queer Festival - ha detto Cristina Scaletti, assessore alla cultura della Toscana - oggi è un’esigenza necessaria. In Italia c’è una grande voglia di diritti, il divario che ci separa dagli altri Paesi, in particolare dai quelli europei a noi più vicini, è ancora troppo grande e c’e’ davvero moltissimo da fare per uscire dall’arretratezza. Una manifestazione che aiuta a colmare il nostro handicap sociale".

Proiezioni e film ma non solo, perchè, come ha detto Angelo Savelli “grazie alla collaborazione tra cugini” ci sarà posto per il Queer Theatre e si troverà al Teatro di Rifredi. Appuntamento il 2 e 3 novembre con incontri speciali tra i quali spicca "No sé si.." della grande artista catalana Marta Carrasco accompagnata dall’imponente Alberto Velasco.

Un festival nel rispetto della sua identità, impegnato socialmente nella diffusione di tolleranza e che lotta contro le discriminazioni. Ma contando sugli aspetti più divertenti della queer culture. Per un pubblico capace di capire un messaggio di pace, cioè saper valorizzare le minoranze.

di Titti Giuliani Foti