Firenze, 17 luglio 2012 - Un altro scheletro intero è stato trovato dentro la tomba terragna aperta dalle antropologhe della soprintendenza Irene Baldi e Silvia Gori. Secondo le prime ipotesi questi resti mortali potrebbero risalire al 1300.
 

"Però - avverte Silvano Vinceti, presidente del Comitato per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali - finché non avremo compiuto l'esame con carbonio 14 non potremo datare con sicurezza l'epoca".

Questo il nuovo tassello per gli studiosi che, all'interno dell'ex convento di Sant'Orsola, sono alla ricerca della sepoltura di Lisa Gherardini, la modella che ispirò la Gioconda di Leonardo da Vinci.  

Il 15 luglio del 1542 moriva a Firenze Lisa Gherardini, detta Monna Lisa. Il luogo in cui fu sepolta lo rivela il registro della basilica di San Lorenzo: "Donna fu di Francesco del Giocondo morì addì 15 di luglio 1542 sotterrossi in Sant'Orsola tolse tutto il capitolo".

Nel luglio di 470 anni dopo, durante gli scavi compiuti dalla Provincia di Firenze all'interno della chiesa di Sant'Orsola, sono emerse alcune tombe terragne e i resti di un altare.


"Sicuramente è questo l'altare in funzione ai tempi di Lisa Gherardini", afferma Valeria D'Aquino, archeologa della Soprintendenza della Toscana, che non esclude la possibilità che sotto l'altare possano essere celate alcune
sepolture
.

Questa possibilità fa avanzare alcune affascinanti ipotesi a Silvano Vinceti, presidente del Comitato per la valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali che sta compiendo - parallelamente agli scavi archeologici svolti dalla Soprintendenza - uno studio autonomo per individuare eventuali resti mortali della Gioconda.

"Qualora venisse trovato sotto questo altare lo scheletro di una donna - spiega Vinceti - ci troveremmo di fronte a due possibilità: o si tratta dei resti mortali della nobildonna Maria del Riccio o di quelli di Lisa Gherardini. Perché queste - aggiunge Vinceti - sono le uniche sepolture femminili di persone esterne al convento che, da quanto risulta dai registri dell'epoca, sono avvenute nel periodo in cui il convento ospitava le monache francescane, le stesse che fecero erigere l'altare i cui resti sono emersi in questi giorni".


"Questi lavori di scavo archeologico
- ha spiegato Stefano Giorgetti, Assessore all'edilizia della Provincia di Firenze - sono svolti su richiesta della Soprintendenza della Toscana come prescrizione per il futuro avvio dei lavori di
recupero dell'immobile di Sant'Orsola per il quale è già stato presentato alla Provincia di Firenze, proprietaria dell'immobile, un progetto di project financing" .

(Fonte Agi)