Firenze, 23 giugno 2011 - Centomila firme per riportare la Gioconda a Firenze. Questa è l'iniziativa del comitato nazionale per la valorizzazione dei beni storici, culturali e ambientali, presieduto da Silvano Vinceti per organizzare un'esposizione del dipinto più celebre di Leonardo da Vinci nel 2013 al convento di sant'Orsola a Firenze. Il 2013 non è stato scelto a caso. Allora saranno infatti cento anni esatti dal ritrovamento del leggendario quadro dopo che il decoratore Vincenzo Perrugia lo rubò dal Louvre nel 1911.

La raccolta firme durerà sei mesi e potranno aderire tutti i cittadini d'Italia interessati a rivedere la Gioconda sul territorio nazionale. Quest'iniziativa vuole essere assolutametne trasversale rispetto alle convinzioni politiche e appartenenze culturali. Quest'appello per un "temporaneo" ritorno della Gioconda in Italia verrà infatti sottoposto alla firma di tutti i parlamentari italiani. Una volta giunti a centomila firme i promotori invieranno l'appello al ministro dei beni culturali Giancarlo Galan, al ministro della cultura francese Frederic Mitterand e al direttore del museo del Louvre, Henry Loyrette.

Attorno alla Monna Lisa, fa sapere Vinceti oggi nel corso di una conferenza stampa nell'ex convento di Sant'Orsola di Firenze, c'è grande partecipazione popolare. L'appello per riportare il quadro a Firenze ha già ricevuto due adesioni simboliche quelle delle principesse fiorentine Irene e Natalia Guicciardini Strozzi, discendenti di un ramo della famiglia Gherardini Del Giocondo, quindi parenti alla lontana di Lisa Gherardini del GIocondo, la donna che secondo il Vasari fece da modella per Leonardo. All'iniziativa lanciata da Vinceti, che da anni sta studiando la Gioconda (sua l'identificazione di misteriosi numeri e lettere negli occhi della modella), hanno aderito anche gli enti locali.
 

''La ricorrenza del centenario del ritrovamento in un albergo di Firenze, nel dicembre del 2013, della Gioconda rubata nell'agosto del 1911 dall'italiano Vincenzo Peruggia, sarebbe un evento di grande valore e suggestione culturale, oltreché una meravigliosa occasione per l'Italia intera'', ha sottolineato Vinceti. La richiesta al Louvre di prestare temporaneamente il capolavoro di Leonardo, ha aggiunto Vinceti, è ''assolutamente legittima e fondata: le opere d'arte
viaggiano per il mondo; del resto la stessa Gioconda è stata esposta a New York e a Washington nel 1962 e nel 1974 volò a Tokyo e poi a Mosca''. La raccolta delle 100.000 firme, ha concluso Vinceti, ''potrà dar luogo ad una grande
partecipazione popolare degli italiani che da sempre amano Leonardo e il suo quadro simbolo, trasformando un evento storico-culturale in una festa dell'Italia''.

Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi, fa sapere però di non esssere stato informato della vicenda e di non volersi prendere la responasabilità di esporre il celebre dipinto nel suo museo. ''La Gioconda agli Uffizi? - ha esclamato Natali - personalmente non la voglio, neppure per un'esposizione di pochi giorni. E' un'opera-simbolo dell'arte, che non va mossa dal Louvre, non può correre alcun rischio''..