Firenze 10 giugno 2011 - Un gruppo di intellettuali inglesi e americani a Firenze tra metà ottocento e l'inizio della prima guerra mondiale.

Tra gli altri c'erano Henry James, Edith Sitwell, Mina Loy, Isadora Duncan, Gordon Craig, Radclyffe Hall, Gertrude Steine, E. M. Forster e per la prima volta i loro intrecci artistici e trame esistenziali saranno oggetto di un convegno.

''Una sconfinata infatuazione. Firenze e la Toscana nelle metamorfosi della cultura angloamericana: 1861-1915'', questo il titolo della tavola rotonda che inizierà giovedì alle 10.30 a palazzo Bastogi (via Cavour 18). L'evento è curato da Serena Cenni e si aprirà con i saluti di Daniela Lastri, segretario dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Toscana, e della critica d'arte Lea Vergine.

L'obiettivo di queste giornate di studi è investigare i percorsi che caratterizzarono più di una generazione che, anticonvenzionale ed eccentrica, trovò nel capoluogo toscano la libertà che invece era soffocata nella loro patria a causa del puritanesimo e del vittorianesimo. Quest'analisi verrà portata avanti non solo attraverso le opere più significative, ma anche attraverso carteggi, autobiografie e memorie che spesso celano aspetti inediti, ma fondamentali.

CENNI SUL PROGRAMMA

Tra gli interventi di giovedì, ricordiamo quello di Serena Cenni su ''Eccentrici, bizzarri, infatuati'', Ornella De Zordo ''Italia amore mio: vita avventurosa di Jessie White Mario'', Franco Marucci ''O bella liberta', o bella:i Browning per l'Italia'', Giovanna Mochi ''A vain agitation of particles: gli americani di Henry James tra ville e strade fiorentine'', Mirella Billi ''Edith e i suoi fratelli''.v Nel pomeriggio il convegno prosegue al Gabinetto Vieusseux (piazza Strozzi) e venerdi' 17 giugno alle 9.30 al British Institute (lungarno Guicciardini) e nel pomeriggio, alle 15.30, la chiusura si terrà a Villa Il Palmerino con l'anteprima di filmati inediti di Vernon Lee dal fondo Andre' Noufflard, Me'moire audiovisuelle/Pole image, Haute Normandie.