Firenze, 13 dicembre 2010 - Venerdì 17 dicembre nell’auditorium 'Attilio Monti' de La Nazione verrà presentato, alle 16.30, il nuovo libro di Alfredo Scanzani, 'Natale a Firenze'. Il libro verrà presentato dal direttore di 'Toscana Oggi' Andrea Fagioli, dal caporedattore Pierandrea Vanni e dallo chansonnier Riccardo Marasco.
 

Alfredo Scanzani, cronista della gioia e del dolore, ama giocare con le fiabe (Due gocce di rugiada e una di cielo, Basta chiudere gli occhi), coltiva l’esoterismo e cura le radici della tradizione (Le Cascine di Firenze, ombre e meraviglie di un parco; Firenze sognata; La Signora del Cerreto; Le Colline Metallifere; Ninne nanne toscane; Ildebranda tempio di vita).

 

In 'Natale a Firenze' Scanzani ha riunito molte storie, non solo sul Ceppo e attorno a lui, ma pure meditazioni religiose e profane, ninne nanne, proverbi, mangiari, poesie, tradizioni, visioni, magie e superstizioni, cronache gioiose e malandrine, eventi unici (come il primo battesimo al mondo onorato e salutato da ogni fede nella basilica dI San Miniato) , quindi riflessioni di preti e di scrittori, di monache, di nobildonne e di semplici popolane; percorsi d’arte, abeti ed agrifogli, tombole e regali, novene e birbanterie, leggende sorridenti e vergognose, beffe e profanazioni; si ricordano gli Etruschi e i Romani, si parla delle religioni che esaltano la venuta di un Salvatore all’arrivo del Solstizio d’inverno, poi tante, tante altre bricciche vissute tra l’aurora della vigilia e il crepuscolo dell’Epifania, esaltate e consacrate dall’Annunciazione (25 marzo, giorno del concepimento terreno di Gesù, e ricorrenza del capodanno fiorentino fino al 1750).

 

Ecco perché 'Natale a Firenze' di Alfredo Scanzani inizia con i versi di Dante Alighieri (Vergine madre, figlia del tuo figlio...), e oltre quelli del Poeta si rammentano scritti di Mario Luzi, Papini, La Pira, Don Milani, padre Ciolini, Giovanni Maria Vannucci, Slataper, Sanminiatelli, Bargellini, Nicola Lisi, del Piovano Arlotto, Dacia Maraini, Ernesto Balducci, Enrico Bartoletti, David Maria Turoldo, Divo Barsotti, Carlo Collodi, Assagioli, Anna Baldini, Nando Vitali, Giuseppe Fanciulli, Savonarola, Lucrezia Tornabuoni e il figlio Lorenzo il Magnifico, don Mazzi, Guido Fanfani, Boccaccio, Giancarlo Setti, Bartali, Gianbattista Fagiuoli, Pratolini, Anna Banti, Manni, Yorick, Giuseppe Conti, Cicognani e via discorrendo.

 

Se la Vergine Maria invece che a Betlemme avesse messo al mondo Gesù a Firenze, le avrebbero subito offerto un bel bicchier di vino per ritrovare brio e forza dopo le fatiche del parto, e quale segno di buonaugurio per i celestiali occhietti del Bimbo appena spalancati sulle meraviglie e sulle ombre della Terra. Usanza di campagna e di città testimoniata anche dalla 'Nascita di Giovanni' dipinta da Domenico Ghirlandaio e conservata nella basilica di Santa Maria Novella; è qui che un’ancella offre del Chianti all’affaticata mamma Elisabetta. Non solo vino toscano, comunque, perché nel cuore della capannuccia già al tempo dei Magi a Betlemme si trovava mezza Firenze, giura il re dei menestrelli Riccardo Marasco: 'c’era un fottìo di gente' e bancarelle piene di croccanti, torroni, semi,lupini, migliaccio, «pattona carda», bruciate, ballotte, brigidini e pan di ramerino, senza parlare di’ trippaio, di chi 'va ciucciando haschische' e gomme americane,e di chi va chiedendo attorno 'ma scusi ’unn’è ancor nato?'.