Firenze, 3 febbraio 2010 - «Alla maniera d’oggi», scriveva Giorgio Vasari nelle sue Vite raccontando le novità del linguaggio artistico dei maestri del Rinascimento. E «Alla maniera d’oggi— Base a Firenze» è il titolo che accompagna la mostra del progetto «ToscanaInContemporanea», inaugurata ieri nel capoluogo toscano in otto diverse e storiche sedi museali (aperta fino all’11 aprile). Così come otto sono gli artisti scelti per interpretare i linguaggi di questa vetrina curata dal direttore del Museo Pecci di Prato Marco Bazzini, in collaborazione col Polo Museale Fiorentino.

Idealmente è come se l’arte di ieri e quella di oggi si prendessero per mano per dimostrare che l’una non è in contraddizione con dell’altra, anzi ciascuna è interprete del suo sentire contemporaneo, partendo dal fatto che l’arte è sempre contemporanea.
Questo dialogo attraverso i secoli si muove lungo un percorso espositivo che si snoda tra alcuni dei luoghi più suggestivi di Firenze. A cominciare da piazza San Giovanni, dove Remo Salvadori ha realizzato un intreccio circolare di cavi d’acciaio senza inizio né fine attorno alla colonna di San Zanobi, realizzando un simbolo del moto perpetuo e stasi permanente.

Mario Airò fa ingresso invece nella monumentale biblioteca del Museo di San Marco dove i suoi filamenti luminosi al neon e i suoi laser dialogano con gli antichi codici miniati.
Marco Bagnoli ha creato due installazioni: una nella basilica di San Miniato al Monte e l’altra nel palazzo Strozzi Sacrati in piazza Duomo; mentre Massimo Bartolini alla Galleria dell’Accademia cerca di ritessere un dialogo senza mediazioni con l’arte antica inserendo un vaso di fiori freschi davanti a due tavole di Lorenzo Monaco.
Paolo Masi presenta le sue Riflesse-Riflessioni nel Chiostro di Sant’Antonino al Museo di San Marco; così come Massimo Nannucci nel Cenacolo di Ognissanti duplica virtualmente alcuni elementi architettonici della sala col Cenacolo del Ghirlandaio. Maurizio Nannucci gioca con il neon sulla facciata degli Uffizi, ricordando appunto con una scritta luminosa blu che L’arte è sempre stata contemporanea. Infine Paolo Parisi al Chiostro dello Scalzo crea un’opera sintesi tra pittura, scultura e architettura attraverso un’altra arte: la musica, in una specie di sinfonia di colori.

«La mostra – ha detto l’assessore regionale alla cultura Paolo Cocchi — mette in dialogo l’attuale produzione artistica con alcuni fra i più importanti luoghi di Firenze all’interno del più generale progetto ToscanaInContemporanea2009». «E’ un gemellaggio doveroso tra Firenze e Prato, una sfida da vincere con al centro gli antichi scenari e i nuovi artisti della Toscana. Un esperimento che avrà molto da dire e che rinsalda l’alleanza fra tradizione e attualità», ha aggiunto la Sovrintendente per il Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini.
 

«Presentiamo artisti che attraverso l’attività internazionale dello spazio Base di San Niccolò a Firenze — ha spiegato il presidente del Pecci Valdemaro Beccaglia — , animano una realtà a cui si devono alcune delle migliori proposte artistiche degli ultimi anni».