Maxi scolaresca bivacca sui gradini dei negozi

I residenti di via Maggio insorgono. "Basta con pizze e lattine ovunque, serve un vademecum per i prof"

Via degli antiquari

Via degli antiquari

Firenze, 24 marzo 2017 - Altro che strada degli antiquari e della bellezza, da preservare e tutelare nella sua autenticità e vocazione, come appena annunciato dall’amministrazione comunale. Ieri via Maggio è diventata un luogo di bivacco per una rumorosa e maleducata comitiva scolastica.

Intorno all’ora di pranzo, probabilmente dopo una gita al giardino di Boboli, gli sconsiderati insegnanti alla guida delle classi, hanno pensato bene di far fermare i ragazzi a mangiare per la strada. O meglio, letteralmente sul marciapiede.

E’ così che un centinaio di adolescenti hanno acquistato la pizza lungo via Maggio, per fermarsi con i cartoni unti e le lattine schiumanti sulla soglia dei negozi, delle botteghe di antiquari e sul gradino dei portoni delle case.

A poco sono valse le proteste dei residenti e dei commercianti, con cui è nata un’accesa discussione. Specialmente gli insegnanti ritenevano che non ci fosse niente di sconveniente in quell’improvvisato picnic, ribattendo che «la strada mia è vostra... E poi raccogliamo tutto lo sporco». E in effetti, il pizzaiolo in primis, si è dato da fare per raccogliere i cartoni delle margherite e delle Napoli.

Difficile però raccogliere l’olio sgocciolato sulla pietra. E difficile spiegare che esiste un senso del decoro che dovrebbe scattare immediatamente, come forma di rispetto verso la città e ai suoi abitanti.

Il risultato è stata una sfilza di insulti ai cittadini che hanno osato contestare il bivacco degli studenti. Come ha fatto Oliva Turchi, presidente dell’associazione via Maggio, da sempre in prima linea per la difesa del quartiere.

«Propongo al sindaco di studiare un vademecum da distribuire ai professori con le linee di comportamento per gli studenti in gita – ha detto Oliva Turchi alla fine del diverbio con gli insegnanti – in modo che anche le scolaresche possano approcciarsi alla città in maniera rispettosa e attenta. Spero che questo episodio, insieme ai tanti che purtroppo sono all’ordine del giorno, possa essere uno spunto per pensare a creare le condizioni per un turismo consapevole e non low cost».

O.Mu.

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