"Via Gioberti perde la sua identità". Cresce la fronda al piano di restyling / VIDEO

Commercianti in trincea: "Non possiamo rinunciare a 110 parcheggi" / VOTA IL NOSTRO SONDAGGIO

Via Gioberti

Via Gioberti

Firenze, 22 gennaio 2018  -  E’ UNO dei centri commerciali naturali più noti e più frequentati. Via Gioberti, fra piazza Beccaria e piazza Alberti è frequentatissima e da anni ormai oggetto di polemiche periodiche sulla sua possibile pedonalizzazione. Fortemente osteggiata da commercianti e residenti. Palazzo Vecchio ha approvato e finanziato un progetto di restyling totale per questa via del commercio che prevede, a fronte di un investimento di 800mila euro, cantieri aperti per oltre 6 mesi per ottenere marciapiedi più larghi e più sicuri per i pedoni e l’installazione di cassonetti interrati nelle vie limitrofe.

 

 

Il cronoprogramma dei lavori non è ancora stato fissato, ma i tempi per il via alle odiate transenne si avvicinano e fra i commercianti è già scoppiata la polemica.

A parte l’associazione delle «Cento Botteghe» che tiene insieme poco più di un centinaio di operatori, ce ne sono altri cinquanta, con l’aggiunta di molti residenti, che non sono sulle stesse posizioni. Lamentano carenza di informazione e parere negativo sul progetto. In altre parole si sono sentiti del tutto esclusi dal cosiddetto percorso partecipativo di Palazzo Vecchio che, secondo loro, avrebbe avuto contatti esclusivamente con l’associazione delle Cento Botteghe.

L’OGGETTO del contendere sono 110 preziosissimi parcheggi (per auto e moto) che nel nuovo restyling sono inevitabilmente destinati alla cancellazione.

«Ci hanno convocato una sola volta ed esclusivamente per illustrarci un progetto che già fatto – si lamenta Gianluca Baldi – non c’è stato nessun confronto».

In altre parole c’è una parte rilevante di commercianti di via Gioberti che non si sente rappresentata dalle «Cento botteghe» e contestano quei soggetti che si avocano il diritto di parlare con Palazzo Vecchio a nome di tutta la strada.

La polemica poi è scoppiata quando chi ha coordinato la raccolta di firme fra i dissenzienti ha chiesto la parola all’incontro tra le Cento Botteghe e Palazzo Vecchio è stato buttato fuori dalla sala. Alessandro Draghi era ‘reo’ di due colpe: non essere iscritto alle Cento Botteghe (ogni anno il costo è di oltre 450 euro) ed essere invece un dirigente di Fratelli d’Italia. «Ma la nostra protesta – spiega ancora Baldi – non ha niente a che fare con la politica. Chiediamo voce, spazio, attenzione perchè in via Gioberti ci lavoriamo e abitiamo anche noi. Palazzo Vecchio non può scegliersi i suoi interlocutori, deve parlare con tutti».

La pensa nello stesso modo Massimiliano Godi. «Ritengo sia l’ennesima decisione scellerata dell’amministrazione fiorentina per quanto riguarda via Gioberti. Togliere diversi posti auto, invece di potenziare il sistema ricettivo di quella che è una delle vie principali del commercio fiorentino! Sono letteralmente disgustato daquesto modo di agire del Comune. Vogliamo portare al collasso via Gioberti!». E non ci sono solo commercianti fra gli operatori contrari a quel progetto. «In una zona commerciale fuori dal centro storico – aggiunge Diego Longo che è un fisioterapista – i posti auto sono fondamentali, noi lavoriamo con le persone disabili e una domanda che spesso ci fanno riguarda proprio l’esiguo numero di posti riservati nei dintorni...diminuirli ulteriormente sarebbe una vera e propria follia!”

Paola Fichera

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