Firenze: in centro la piaga dei venditori abusivi, al Battistero un vero suq / VIDEO

L’esercito del tarocco ha di nuovo invaso la piazza simbolo di Firenze

Un abusivo insequito dalla polizia (New Press Photo)

Un abusivo insequito dalla polizia (New Press Photo)

Firenze, 23 marzo 20147 - Piazza Duomo scoppia, a uno schiocco di mani dalla Cupola che tutto il mondo ci invidia un esercito di illegali tiene in ostaggio turisti e fiorentini finendo col far assomigliare il tempio della Grande bellezza in una specie di bazar di una spiaggia affollatissima. I piazzisti di chincaglierie sono schierati in forze con i tappetini d’ordinanza. Vendono e svendono di tutto: stampe, cover per cellulari, foulard, borse e strani pupazzetti che ballano a ritmo di musica inascoltabile. Un frontale con l’immenso patrimonio storico e culturale, niente di più orribile.

Non sono nemmeno le 9 quando il primo gruppo di turisti arriva e con una sincronia quasi stupefacente spuntano anche i primi venditori, pronti a dileguarsi all’arrivo delle forze dell’ordine. Una specie di guardia e ladri a cui è davvero difficile abituarsi. Sono una trentina, li trovi all’angolo con Borgo San Lorenzo, appostati in via dei Cerretani pronti ad accogliere i torpedoni dei turisti in arrivo dalla stazione. Praticamente un mercato parallelo che sterza al Battistero e, all’altezza del Duomo, addirittura si dirama per seguire le code di turisti.

Secondo le associazioni di categoria, l’abusivismo determina danni di grandissima entità in termini di tasse non pagate e contributi non versati, che si traducono in tagli ai servizi e batoste economiche per le aziende regolari: si parla di un danno di circa 300 milioni di euro accumulato negli ultimi cinque nella sola Toscana

Una stima praticamente al ribasso, considerato che è calcolato solo su ciò che è stato sequestrato, una minima parte rispetto al sottobosco fuori controllo. Senza calcolare il danno peggiore per la città della Grande Bellezza, quello d’immagine. Una cartolina che nessuno vorrebbe mai ricevere e portare via. Nessuno. Nemmeno la coppia di francesi che ieri è stata costretta ad alzarsi e a lasciare il pranzo appena ordinato sul tavolino «perché una zingara nel chiedere l’elemosina ha messo le mani nel piatto». «Che schifo» urlano i due ragazzi disgustati.

Una denuncia che fa male come una ferita dritta al cuore. Soprattutto perché stavolta non arriva da piazza Santo Spirito, purtroppo da anni sotto l’assedio dei balordi o da Sant’Ambrogio, ostaggio da sempre dei nottambuli, ma da piazza Duomo, meta di milioni di visitatori da ogni angolo del globo, nell’immaginario collettivo avvolta da una sorta di aurea. Dovrebbe essere il salotto buono della città, invece è una casbah fuori controllo tra i grembiulini con gli attributi del David in bella vista tornati in grande spolvero, i baracchini che vendono ormai quasi esclusivamente souvenir per clienti mordi e fuggi e cestini della spazzatura stracolmi. Insomma, che qualcosa non funzioni nel cuore della città è sotto gli occhi di tutti.

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