Aeroporto, ultimatum industriali: «Fatelo o le imprese fuggiranno»

Confindustria Firenze: «Aspettiamo da decenni. Così niente sviluppo»

Luigi Salvadori, presidente facente funzioni di Confindustria Firenze, rilancia l’allarme: se non verrà ampliato il «Vespucci» alcune grandi aziende potrebbero portare i loro progetti di sviluppo lontano da Firenze

Luigi Salvadori, presidente facente funzioni di Confindustria Firenze, rilancia l’allarme: se non verrà ampliato il «Vespucci» alcune grandi aziende potrebbero portare i loro progetti di sviluppo lontano da Firenze

Firenze, 4 marzo 2017 - «Se vogliamo essere competitivi sul mercato, a livello internazionale, c’è bisogno del nuovo aeroporto. Altrimenti bisogna andare via per essere competitivi...». La frase di Luigi Salvadori, presidente facente funzioni di Confindustria Firenze, è messa lì senza furia polemica. Ma rende l’idea dell’umore che attraversa le migliaia di imprese dell’area fiorentina, che vedono ancora fermo il progetto per costruire la nuova pista dello scalo Vespucci.

Un progetto ritenuto strategico, essenziale, per assicurare lo sviluppo a Firenze e al tessuto economico regionale. Tanto più – come ha ricordato La Nazione – che lo scalo di Bologna cresce molto più in fretta di quelli toscani e conquista passeggeri.

Il malessere degli imprenditori è emerso con forza al vertice sul piano strategico della Città metropolitana, al quale erano presenti, oltre a Confindustria, la Regione, i comuni, la Camera di commercio e i rappresentanti delle multina azionali presenti nell’area fiorentina. Salvadori non lo dice ma il rischio è che colossi come Menarini, Leonardo Finmeccanica, Ge Oil & Gas, Thales, Eli Lilly possano guardare altrove, in futuro, se Firenze non farà il salto di categoria a livello di infrastrutture.

 

Salvadori, è preoccupato?

«All’incontro dove c’erano anche le multinazionali il tema infrastrutture è emerso con forza e l’aeroporto è stato riconosciuto come priorità assoluta, da tutti: lo sviluppo dell’aeroporto».

 

Se ne parla da decenni...

«Purtroppo il futuro del Vespucci continua a essere virtuale: ricordiamo che il primo progetto risale al 1950! Stiamo aspettando solo da 67 anni che venga fatto uno scalo decente. L’aeroporto è un moltiplicatore della competitività e dell’attrattività dell’intera Toscana centrale, è un magnete di attività economiche e posti di lavoro».

 

Il sindaco di Firenze Nardella ha detto che senza il nuovo scalo c’è il rischio di perdere 3mila posti di lavoro...

«Dico solo che Firenze, per ora, è l’unica città metropolitana ad avere un aeroporto inadeguato e insufficiente».

 

C’è da fare i conti con Sesto Fiorentino, che frena. Cosa vuole dire al sindaco Falchi di Sesto?

«Spero di poterci parlare per dirgli che, credo, abbiamo obiettivi comuni. Cioè il bene di Sesto, della Città metropolitana, dei suoi cittadini. Ciò si ottiene con lo sviluppo e per lo sviluppo serve la nuova pista dell’aeroporto, che elimini tutti i problemi che ci sono oggi in caso di maltempo, consenta di atterrare ad aerei più grandi e garantisca ancora più destinazioni europee e internazionali».

 

Se siamo ancora a questo punto ci sarà qualche responsabilità...

«Non voglio fare altre polemiche. Dico che la politica ha preso una decisione, quella di ampliare l’aeroporto. A questo punto, una volta che è stata presa una decisione, ci aspettiamo tempi certi e il massimo impegno per raggiungere il traguardo. Non è accettabile che si vada contro una decisione già presa».

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro