Turismo, Firenze dice no al numero chiuso

Sulla scelta di Venezia, il sindaco Nardella commenta: "La nostra città non può bloccare l'accesso agli spazi pubblici del centro storico"

Turisti agli Uffizi per ferragosto (foto Umberto Visintini/New Pressphoto)

Turisti agli Uffizi per ferragosto (foto Umberto Visintini/New Pressphoto)

Firenze, 28 aprile 2017 - Il troppo turismo 'soffoca' la vita delle citta', tuttavia la ricetta del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro non convince il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Firenze, in sostanza, non si mette in scia di Venezia e dice no alle installazioni di sistemi finalizzati a limitare l'accesso dei visitatori. La citta', spiega Nardella, "per la sua conformazione e visti i molti residenti e lavoratori che gravitano nel centro, non puo' bloccare l'accesso agli spazi pubblici del centro storico", regolamentando "l'ingresso a numero programmato. Non puo' mettere in pratica misure del genere".

Certo, aggiunge, "contare i flussi puo' essere utile ad avere piena cognizione del fenomeno", perche' "la concentrazione di turisti nei centri, a scapito della citta', e' reale e in crescita". A Firenze, pero', "stiamo sperimentando una ricetta: colpire soprattutto i pullman turistici che portano gruppi giornalieri". Per il primo cittadino, questa misura, puo' essere un buono punto di partenza. In pratica si tratta di "stangare i bus che portano turismo mordi e fuggi, che non serve ne' all'economia turistica delle nostre citta' ne' alla valorizzazione culturale, perche' molti di questi turisti non entrano nemmeno in un museo". Questa, conclude, "e' una misura concreta, insieme all'individuazione di aree per gli autobus esterne ai centri". 

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