Fanghi tossici nei campi di grano, lo spettro della ‘Terra dei fuochi’

La procura di Firenze: idrocarburi con valori 30 volte oltre il limite

Carrara,il laghetto dove venivano scaricati i fanghi del cantiere di via Morosini

Carrara,il laghetto dove venivano scaricati i fanghi del cantiere di via Morosini

Firenze, 26 novembre 2016 - I fanghi dei depuratori sparsi per concimare i campi di grano anche se carichi di idrocarburi. I pulper (ovvero lo scarto della lavorazione nelle cartiere) bruciati nei termovalorizzatori anche se troppo pieni di acqua. E poi, le terre di risulta dei cantieri fiorentini della Tav senza una catalogazione definitiva, e le polveri delle cave di marmo, finite, quest’ultime, nella discarica mugellana di Paterno, dove il rapporto fra rifiuti pericolosi e malattie fa ora interrogare la procura.

E’ la Toscana avvelenata. Quella terra che dalle sue eccellenze trae risorse formidabili di sostentamento, ma che contemporaneamente s’inquina e si distrugge. ‘Terra dei fuochi’ con la lettera ‘c’ aspirata, e con i tentacoli della malavita organizzata che si allungano sotto forma di ditte di smaltimento. L’ultima indagine della procura di Firenze parla di idrocarburi a livelli spaventosi e di ditte che anziché smaltire gli scarti dei depuratori toscani, restituivano sostanze dannose da spargere nell’ambiente.

«Traffico illecito di rifiuti» è l’accusa con cui il pubblico ministero, Giulio Monferini, ha mandato ai domiciliari i vertici di imprese private. Le stesse imputazioni chiaramente contrastano con il core business di un’azienda green. Perché, se i dati dei consulenti incaricati dal pm reggessero davanti al tribunale, i fanghi che la ditta veneta Coimpo avrebbe dovuto depurare ed eliminare senza danni per l’ambiente, tornavano invece nel cuore della Toscana, in territori dove con il grano si fa il pane Dop, là dove appunto sono stati riscontrati valori di idrocarburi pari a 1.500, ovvero trenta volte oltre il limite di tolleranza di 50 fissato dalla legge. Sempre secondo la consulenza nelle mani del pm, anche i rifiuti delle cartiere, venikvano smaltiti (indebitamente, sostengono i magistrati fiorentini) nei termovalorizzatori. Così, si è andati avanti per anni, processo dopo processo, sentenza dopo sentenza. Anche se le inchieste non possono colmare le lacune legislative o di chi è deputato a controllare.

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