Termovalvole, tempo scaduto. A rischio un condominio su 3

Tanti palazzi non in regola: sanzioni fino a 2500 euro

Controlli rinviati al 30 giugno 2017

Controlli rinviati al 30 giugno 2017

Firenze, 21 settembre 2017 - Sono almeno due anni che se ne parla. Il primo termine entro cui adeguare i condomìni installando i contabilizzatori di calore e le valvole termostatiche era stato fissato in prima battuta al 31 dicembre scorso. Poi, qualche giorno prima della scadenza, un provvedimento d’urgenza ha fissato la proroga al 30 giugno 2017. Segno evidente che in tanti ancora non si erano decisi a rispettare l’obbligo che deriva dalla direttiva Ue per l’efficienza energetica. Ma anche oggi, a quasi tre mesi dall’ultimo termine utile, a Firenze il 30% di condomìni che hanno l’impianto di riscaldamento centralizzato e che possono, tecnicamente, adeguarsi, non è pronto per partire con il nuovo sistema di termoregolazione. In alcuni casi l’assemblea dei condòmini non ha ancora deliberato i lavori, in altri non si è provveduto a fare installare le valvole sui termosifoni delle unità immobiliari, in altri ancora si è pronti con la parte impiantistica, ma non con la parte normativa ed elettronica.

UN BEL problema, tanto più che dal primo novembre prossimo si riparte con l’accensione delle caldaie e questo sistema non può che essere pronto in tutti i condomìni. Non solo perché è un obbligo di legge, ma anche perché con gli impianti di risaldamento accesi non è possibile intervenire e bisogna attendere il 15 aprile 2018, quando si spengeranno. Un tempo lunghissimo, durante il quale c’è il rischio di prendere una multa salatissima, fino a 2.500 euro a unità immobiliare, cioè a famiglia, quasi il triplo della spesa da sostenere per adeguare l’impianto. Il massimo della sanzione sarà applicato nei condomìni dove ancora non è stato fatto nulla. Per intenderci, dove non esiste nemmeno la delibera dell’assemblea condominiale per partire con i lavori. Gli importi della sanzione saranno progressivamente più bassi fino al minimo di 500 euro, previsto per chi ha fatto quasi tutto, ma non è ancora perfettamente pronto con il nuovo sistema di termoregolazione. A fare i controlli a campione sarà il Comune e lo potrà fare sia andando casa per casa a verificare la situazione, sia, più semplicemente e velocemente, contattando gli amministratori di condominio, i cui riferimenti sono affissi obbligatoriamente in una targa all’ingresso di ogni stabile.

MA PERCHÉ in tanti non si sono ancora adeguati? A frenare sono soprattutto i costi. Per un appartamento di quattro stanze la spesa si aggira mediamente sui 700 euro, più i costi dei tecnici, più l’intervento alla centrale termica, che dipenderà dal suo stato. Complessivamente, almeno un migliaio di euro. Una spesa che però è detraibile al 50%, come prevede la legge, e che può portare ad un risparmio nei consumi energetici dal 10 al 20% l’anno, sempre che l’unità immobiliare sia posta nella parte centrale del condominio. Risparmieranno molto poco, e a volte anche niente, le famiglie che si trovano all’ultimo piano o al piano terra, che confinano con negozi o garage. In questo caso, infatti, incidono molto i consumi indiretti, ovvero la dispersione del calore. 

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