Pochi taxi, tanti disagi / FOTO

La protesta non si ferma. Gli albergatori s’infuriano: "Non si fa così"

Lo sciopero dei taxi (New Press Photo)

Lo sciopero dei taxi (New Press Photo)

Firenze, 21 febbraio 2017 -  Gironata di disagi ieri a Firenze per chi ha deciso di spostarsi in taxi. Dalla mezzanotte e per tutta la giornata poche le auto bianche a lavoro. Alla stazione, all’aeroporto e presso l’ospedale di Careggi è stato istituito per l’occasione un servizio steward. Garantiti solo i servizi per le utenze deboli.

QUESTA la conseguenza della protesta spontanea, scattata nella giornata dell’incontro romano dei sindacati di categoria con il ministro Graziano Delrio. Una delegazione di tassisti, circa una cinquantina, è andata nella capitale per un presidio davanti al ministero dei Trasporti, organizzato insieme a colleghi delle altre città italiane. I DISAGI potrebbero essere anche più pesanti oggi, in occasione del ‘parlamentino’, cioè dell’assemblea nazionale dei tassisti, che si terrà a Roma. La protesta dei tassisti non è piaciuta agli albergatori. Giancarlo Carniani, presidente di Confindustria Alberghi Firenze, affida a Facebook un commento sullo stop dei taxi.

«Qui la questione non è Uber o non Uber, la questione è di civiltà, di correttezza. Il mio personale – scrive, rivolgendosi ai tassisti – ha fatto la spola per i clienti senza chiedere un euro. Noi siamo servizio pubblico, non voi. Se foste servizio pubblico avvertireste in anticipo i consumatori e sarebbe accettabile una protesta corretta. Così no». «Sono sempre più orgoglioso della mia categoria, cioè degli albergatori – sottolinea Carniani – che sfidano l’innovazione e la crescita con ragione e a volte avrebbero più diritto di protestare dei tassisti. E ai tassisti dico che facciano attenzione perché se continuano a scioperare in modo dissennato, cioè senza avvertire, finisce che ci abituiamo e ci organizziamo. E potrebbe essere meglio».

SOLIDARIZZA invece con i tassisti (e anche con gli ambulanti) Marco Stella, coordinatore fiorentino di Forza Italia e vicepresidente del consiglio regionale, «contro norme che penalizzano ingiustamente due comparti che costituiscono una risorsa economica e occupazionale fondamentale per il nostro Paese». «NEL MONDO del trasporto privato – sottolinea – servono regole certe, così come è inaccettabile tenere ambulanti e balneari all’interno della direttiva Bolkestein».

mo.pi

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